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Diario di maestra numerosa: estate, tempo di riposo e bilanci

Diario di maestra numerosa: estate, tempo di riposo e bilanci

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Già si parla (e straparla) di inizio anno in sicurezza, mascherine, distanziamento, vaccinazione obbligatoria, tamponi salivari, calendario scolastico, personale insegnante mancante e concorsi straordinari, Dad, doppi turni in presenza, classi pollaio, aule minuscole….è quasi inquietante e viene l’ansia a stare dietro a tutto, tanto più in pieno, afosissimo mese di luglio. Personalmente, sto accantonando queste infelici disquisizioni per cui, oltretutto, si cambierà versione altre dieci volte prima di settembre.
Preferisco tirare le somme dell’ultimo anno che è stato indimenticabile così come ogni cosa che ci guadagniamo con fatica e sudore. Ora i miei bambini, come tutti gli alunni di Italia, sono in pieno relax, arrivati a giugno frastornati e scombussolati alla fine di un anno scolastico surreale. Anche chi non ha lasciato fisicamente la città per andare in villeggiatura, è, comunque, in vacanza e in riposo. Riposo dagli orari scanditi, tregua da ritmi incanalati, sollievo dall’obbligo dei compiti per il giorno successivo, respiro dalle richieste della maestra, pausa dalla mensa della scuola.
Li immagino, anzi, li vedo (grazie alle foto che le loro preziosissime e super collaborative mamme mi inviano su WhatsApp) mentre sguazzano in piscina, salgono sugli scogli, stanno a mollo in enormi ciambelle gonfiabili, si tuffano nelle onde, visitano posti nuovi, mangiano gelati giganteschi, costruiscono castelli di sabbia, si arrampicano sugli alberi dei percorsi avventura, entrano in gigantesche bocche di drago in chissà quale parco di divertimento a me sconosciuto, rincorrono fratelli, cugini e anche qualche compagno nel giardino di casa raccogliendo frutti e spruzzandosi con la canna.
Li scruto mentre scrivono, mentre leggono, addirittura li spio mentre imbucano nella cassetta della posta la cartolina per i compagni di classe in attesa di studiare l’Italia partendo dai luoghi in cui hanno trascorso la loro stagione estiva. Vivono liberi e, soprattutto, in nessuna foto hanno la mascherina: sono sempre, sempre, sempre solo all’aria aperta. Finalmente.

Sono bellissimi questi piccoli mostriciattoli: non che non lo fossero con la pezza in faccia ma così, non rattoppati, sembrano nuovi. Non sorridono più solo con gli occhi: ridono con la bocca, con il naso, con i capelli, con le orecchie, con tutto il volto.
Li guardo e riguardo e li percepisco gioire se non è il momento dei compiti, sbuffare quando bisogna completare tre pagine del libricino, immedesimarsi perche i personaggi del romanzo che stanno leggendo hanno la loro età e vivono mille esaltanti avventure. Sanno che la Scuola li aspetta tra meno di due mesi e so per certo che, anche se ora stanno divinamente, hanno e avranno voglia di tornarci per rivedere i compagni, i loro primi amici del cuore, e riabbracciare le maestre e i maestri, che sono un punto di riferimento per nove mesi all’anno.
E desiderano davvero ricominciare per provare l’ebbrezza di sentirsi creativi e appassionati, fantasiosi e produttivi, solidali e collaborativi, impetuosi e volenterosi, ecologici e sostenibili come solo a Scuola riescono ad essere. Perché è vero che la prima educazione è quella domestica, ma è altrettanto vero che il fuoco dell’ Interesse con la I maiuscola lo può assicurare solo la Scuola con il suo mondo di relazioni, lo possono dare solo i compagni con il loro esempio e il loro tutoraggio, lo possono dare solo gli insegnanti con la loro passione e la loro presenza che vanno al di là dell’emergenza Covid, dello stipendio, delle ferie estive.

È quindi l’estate il momento giusto per fare un bilancio e programmare l’anno imminente sulla base di quello appena concluso. È un organizzato lavoro estivo che pone le basi per un fruttuoso nuovo anno: sono i volti gioiosi dei bimbi in vacanza la conferma della buona riuscita di un percorso che nasce dalla dedizione e dallo slancio di un insegnante ma che si deve per forza incontrare con l’impegno e con la diligenza di uno scolaro. Quest’incontro è la garanzia del successo di un cammino che maestri e bambini compiono insieme e, dopo il fondamentale riposo estivo, ci riprenderemo per mano e ripartiremo alla scoperta di ciò che possiamo reciprocamente continuare ad insegnarci al di là di qualunque emergenza alla quale siamo stati, siamo e saremo sempre superiori: ripartire distanziati e con la mascherina, se sarà necessario, non impedirà ai nostri bambini di sbocciare nei fiori che vogliono essere coltivando ciò che sanno fare meglio all’interno della loro classe.

di Barbara Mondelli