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«Tanti figli, ma lo Stato ci è contro»

«Tanti figli, ma lo Stato ci è contro»

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Devono avere almeno quattro figli, tra naturali, adottivi o affidati. In Italia, con questo carico familiare, ci sono 300 mila coppie, nel Veneto 23 mila e nel Vicentino 2 mila 400. Da 3 anni a questa parte a rappresentarle c’è l’Associazione nazionale famiglie numerose, nata a Brescia ed estesasi presto in tutte le regioni e in 85 province, con un’adesione di 3 mila 500 nuclei extra-large e 25 mila soci. Chi sono? Lo dice bene un sito internet ormai frequentatissimo. Sono quelli che non hanno la Cinquecento, perché non ci starebbero tutti; quelli che moltiplicano seggiolini per auto, letti a castello, tricicli e biciclette, tasse scolastiche, libri, quaderni, regali di Natale e compleanno; quelli che non vengono invitati spesso a cena dagli amici, perché sono troppi; quelli che l’influenza se la passano l’un l’altro e dura due mesi; quelli che non possono andare coi figli al cinema perché costa parecchio occupare due file intere della sala. Lo ripete alla prima festa regionale del Veneto delle famiglie numerose tenutasi ieri nel verde di villa Nievo Bonin Longare di Montecchio Precalcino il presidente Mario Sberna, il bresciano che con la moglie Egle, faceva fatica ad arrivare a fine mese e davanti al agli scaffali del supermercato restava col carrello vuoto, pensò nel 2004 di fondare un’associazione che costituisce una inversione di tendenza rispetto ai single e alle nascite zero. «Quarant’anni fa eravamo 3 milioni. Siamo gente in via di estinzione incentivata da 60 anni dallo Stato nonostante la Costituzione imponga esplicitamente un particolare riguardo per le famiglie numerose».
«Lo Stato – dice Sberna – resta patrigno». Il presidente lo ha scritto anche a Mimmo Lucà, presidente della commissione affari sociali della Camera: «Il saldo negativo italiano è il secondo più grave d’Europa dopo la Germania, solo che i tedeschi hanno lanciato politiche a favore della natalità che potranno invertire la previsione, mentre noi potremo solo peggiorare. Nel 2005 il rapporto Istat evidenziava come in un anno la povertà delle famiglie numerose era aumentata di 2,8 punti. Nel 2006 l’aumento è stato di altri 2,6 punti, e quest’anno sarà lo stesso. Di questo passo nel 2015 in Italia non ci sarà più alcuna famiglia numerosa».
di Franco Pepe, Il Giornale di Vicenza