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Solidarietà per i bambini di Haiti

Solidarietà per i bambini di Haiti

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Ci scrive una famiglia numerosa
Carissimi,
sono certo che siamo tutti molto colpiti dall’enorme tragedia che inquesti
giorni ha colpito Haiti.
Ho sentito che le richieste d’adozione si stanno moltiplicando, ma
ovviamente
le procedure sono complesse lunghe e fin tanto che non si sa nemmeno se
qualche
bimbo superstite ha ancora qualche parente vivo, sarebbe effettivamente
improprio parlare di adozione.
Mi é parso invece molto più sensato quando ho sentito parlare di affidi
temporanei per il periodo necessario a “normalizzare” la situazione sul
territorio.

Volevo solo far sapere che nel nostro piccolo saremmo ben contenti di poter
ospitare per il tempo necessario (qualche mese, un anno, …) un bimbo
bisognoso. Non so quanto questo sia complesso da organizzare (facile non lo
é
di certo), e noi non sappiamo a chi rivolgerci . Forse come associazione
abbiamo avuto qualche contatto?

Ciao.

Marco, Isa, Elena, Emanuele, Matilde, Pietro, Fabio, Francesco, Simone

Grazie caro Marco per la proposta. Personalmente non ho contatti in proposito, ma magari pubblicando la tua lettera potranno arrivare. Ti segnalo però il comunicato stampa del Forum ricevuto proprio oggi sull’argomento, che esprime tutta la preoccupazione delle associazioni familiari perchè l’onda emotiva non diventi lo strumento per far abbassare le misure di sicurezza richieste per l’adozione internazionale.

HAITI. L’EMERGENZA NON DIVENTI UNA SCUSA PER SVUOTARE
LA LEGGE SULL’ADOZIONE

«A seguito della riunione della Cai non possiamo non sottolineare che è fuori discussione che si debba fare il massimo per soccorrere la popolazione di Haiti ed in particolare i bambini che stanno pagando il prezzo più caro del tragico terremoto» commenta Francesco Belletti, presidente del Forum. «Ma da più parti si sente insistere per una modifica della legge sull’adozione internazionale nel senso di abbattere il livello delle garanzie che la coppia adottante deve offrire per il bene del bambino.
«Ha ragione dunque il sottosegretario Giovanardi a raffreddare questi entusiasmi: azzerare le garanzie previste dalla legge da un lato non aiuterebbe a risolvere il problema di Haiti ma servirebbe, dall’altro, a far venire meno la fiducia internazionale e soprattutto dei Paesi di origine nei confronti del sistema italiano.
«Di famiglie che hanno già superato gli accertamenti del caso e sono in attesa di un’adozione ce ne sono in Italia oltre seimila tutte già ora coinvolgibili in un serio e affidabile percorso adottivo. Sicuramente più di quanti bambini potranno mai arrivare da Haiti che peraltro con l’Italia non ha né tradizioni di scambio né convenzioni in atto.
«Nell’adozione internazionale la prudenza non rappresenta una risposta alla voglia di burocrazia ma uno strumento di tutela del minore contro il traffico internazionale dei bambini. Anche difronte all’emergenza» conclude Belletti «è dunque opportuno lasciare il tempo necessario alla ricostruzione sul posto delle reti di garanzia attorno ai bambini. L’emergenza e l’urgenza non devono aggiungere dramma al dramma»