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Senza figli non c’è crescita. Diamo uno stipendio ad ogni mamma!

Senza figli non c’è crescita. Diamo uno stipendio ad ogni mamma!

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Tutti, in Italia e in Europa, parlano di crescita, ma senza figli non c’è crescita, c’è un popolo che muore di vecchiaia. In Italia la situazione è gravissima. L’ultimo report dell’ISTAT ha sentenziato che, per il quinto anno consecutivo, le nascite in Italia sono diminuite, attestandosi a 514 mila nel 2013. Ancora una volta il minimo storico. Al medesimo tempo la propensione ad avere figli scende ulteriormente a 1,39 figli per donna, accentuando il divario con la media europea di 1,58.

Ma ciò che più preoccupa è l’accelerazione della denatalità: ogni anno la situazione peggiora. Gli studiosi parlano di “trappola della natalità”: un circolo vizioso in cui sempre meno donne hanno sempre meno bambini. La misura del bonus bebè prevista dal Governo Renzi è insufficiente: 80 euro al mese servono a comperare al massimo qualche confezione di pannolini.
È ora di smetterla con l’elemosina alla famiglia!

Solo riconoscendo alla famiglia, e alla mamma in particolare, il valore anche economico del mettere al mondo e accudire i figli nella fase più delicata della loro vita, si potrà ridare fiducia alle famiglie e far ripartire le nascite. Uno stipendio in più in famiglia, gestito dalle mamme, sarà utilizzato per le cose necessarie e farà ripartire anche un’economia sana perché legata ai bisogni essenziali della famiglia.

LA PROPOSTA
Un assegno mensile di 800€ per i primi 3 anni di vita del bambino, al fine di dare un sostegno efficace alle famiglie, e di garantire ad ogni mamma il diritto di crescere il proprio bambino.

COSTI E RISORSE
L’assegno andrebbe erogato alle mamme che hanno un reddito familiare sotto una certa soglia ISEE e residenti in Italia da almeno 3 anni.
Il costo, stimato intorno ai 14 miliardi di euro all’anno, potrà essere coperto:
– 3 miliardi: da erogazioni attuali dell’INPS a favore della maternità. I trattamenti economici a favore della maternità ammontano nel 2013 a circa 3 miliardi. Questo importo potrebbe andare a finanziare lo stipendio alle mamme, in modo da evitare sovrapposizioni tra i due contributi.


– 5 miliardi: da rimodulazione Bonus 80 euro.
In un’ottica di sostegno alla natalità si potrebbero escludere dal bonus i single e le coppie senza figli a carico, che attualmente sono circa la metà dei beneficiari. In questo modo si recupererebbero circa 5 miliardi di Euro.

– 1 miliardo: taglio dei costi della politica. Secondo un rapporto UIL del dicembre 2013 i costi della politica in Italia ammontano a 23,2 miliardi, pari all’1,5% del PIL. Una spesa superiore alle politiche a sostegno della famiglia, pari all’1,2% del PIL. Basterebbe anche solo un taglio agli stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali per recuperare agevolmente almeno 1 miliardo.

– 5 miliardi: tassazione delle transazioni finanziarie. Oggi sono tassate le rendite finanziarie, cioè il guadagno dato dal possesso del bene finanziario, e non le transazioni finanziarie. Si stima che introducendo la tassazione di ogni transazione finanziaria con un’aliquota dello 0,05% si potrebbero recuperare almeno 5 miliardi di euro.

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