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SAPERSI ASCOLTARE PER SAPER ASCOLTARE: A VILLA PETTINI IL PRIMO DI UNA...

SAPERSI ASCOLTARE PER SAPER ASCOLTARE: A VILLA PETTINI IL PRIMO DI UNA SERIE DI INCONTRI FORMATIVI

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Valutare ma non giudicare, accogliere e non essere direttivo: il buon consulente si comporta proprio come Gesù, ritenendo «ok», di più, amando gli utenti così come sono. Se così non fa, la consulenza non funziona.

Lo ha detto Valentina Ranalli, mamma di quattro figli, socia Anfn, diplomata alla scuola per consulenti Sicof di Roma, intervenuta al «Punto famiglia» Villa Pettini di Montevarchi per il primo di un ciclo di incontri formativi organizzati da Anfn toscana sul tema «famiglie numerose: se la famiglia sta bene, sta bene l’Italia».
Presenti all’incontro – presentato dai coordinatori regionali Luca e Lucia Gualdani – anche i presidenti nazionali Giuseppe e Raffaella Butturini, Franco e Fiorella Grotto, coordinatori provinciali di Vincenza e Valentina Tatti, con il marito Gabriele e la famiglia al completo, responsabili del neonato «progetto adozioni» che l’associazione porterà avanti nel prossimo futuro.

Come avvicinare e accompagnare le famiglie che vivono in difficoltà di tipo economico o relazionale? Cos’è l’ascolto attivo? Quale riscontro ci aspettiamo dalla famiglia che intendiamo aiutare? E ancora: spesso, entrando nel vissuto di una coppia in difficoltà, scopriamo che dietro una specifica richiesta di aiuto (ad esempio di tipo economico) si celano problemi di altra natura. Ebbene, come comportarci in questi casi?

Alessandro Martini, laico, marito e padre di tre figlie, direttore della Caritas di una diocesi grande come quella di Firenze, ha fatto l’identikit dei poveri che bussano alle porte dei centri di ascolto Caritas. Parlando del lavoro di rete portato avanti da Caritas con le associazioni, i comuni, le società della salute del territorio.

Dall’incontro è emerso, tra l’altro, un reciproco interesse a lavorare gomito a gomito in Caritas nazionale sul tema di famiglia e povertà.