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Roma 5 giugno 2013: A BEAUTIFUL DAY

Roma 5 giugno 2013: A BEAUTIFUL DAY

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Ecco altre due belle testimonianze di chi che era presente il 5 giugno a Roma:


Eccolo il gran giorno! Finalmente è arrivato, dopo settimane di attesa stasera si parte, quanta emozione, preoccupazione e impazienza.
“ Come faremo? Il viaggio è lungo, i bambini resisteranno? E se gli scappa durante il viaggio?E se i bambini…. E se piove!? E se…..”
Quanti “e se…” e quanta voglia di partire nonostante tutto!
“Dai buttiamoci…ci sono gli altri!”
Appuntamento allo stadio alle 21:30, non possiamo arrivare all’ultimo minuto, abbiamo preso tutto? Usciamo di casa alle 20:30. Dieci minuti dopo: “il biberon!!!!”. Si ritorna.
Finalmente alle 21:15 eccoci all’appuntamento, ma sarà qui?! Si, lì c’è una famiglia numerosa, ecco ne arriva un’altra, ci siamo!
Conosciamo poche famiglie, solo uno scambio di battute in altre occasioni, saremo soli?
Si avvicina un altro “papà” si presenta, ci presenta la sua famiglia, ci racconta di se…ci aiuta…
No, non saremo soli, saremo parte di una grande famiglia “numerosa”.
Arriva il pullman, pochi minuti ancora, appena il tempo di aspettare tutti, saliamo, ci sistemiamo e finalmente si parte! I bambini erano emozionati e felici, lo eravamo anche noi.
Dopo qualche ora qualcuno dorme già, anche i nostri cuccioli dormono, anche noi ci rilassiamo, va tutto bene! Un paio di fermate all’ autogrill, ci siamo quasi, i bambini si svegliano felici.
Sono le 5:30 all’incirca quando scendiamo dal pullman.
La giornata, preannunciata come nuvolosa e piovigginosa, si rivela, invece, perfetta.
Arriviamo a San Pietro. Forse l’ora, forse l’emozione, forse…era mozzafiato, l’immenso che si rivela reale!
Ci mettiamo dietro le transenne. Aspettiamo. Non vediamo l’ora di entrare. Alle 6:30. No, alle 7:00.
Forse alle 8:00. Vediamo arrivare gli altri. Cappellini rossi. Cappellini gialli. Bandierine. Campanacci. Francesi. Siamo sempre di più. Si mettono dietro. Di fianco. Qualcuno spinge. Il tempo non passa più.
I bambini hanno fame, sono stanchi, non capiscono perché aspettiamo.
“Ma dov’è Papa Francesco? Forse dorme ancora?! Lo chiamiamo?”. Finalmente si entra. Qualcuno corre. Teniamo d’occhio le altre famiglie. Ci mettiamo nello stesso settore. Siamo proprio lì davanti. Ricomincia l’attesa. Il sole comincia a picchiare. I bambini non stanno fermi un attimo. La Piazza si riempie.
Si chiacchiera. Sono le 10:00. Tutti si alzano. Dal maxi-schermo vediamo Papa Francesco.
Un batticuore. Attraversa la Piazza. Si avvicina. Tiriamo su i bambini. Eccolo. È a pochi metri. Quasi lo tocchiamo. Mi viene voglia di abbracciarlo. L’emozione è forte, i bambini sventolano le bandierine, gridiamo il suo nome, lo salutiamo, forse ci vede, forse uno sguardo, un brivido.
Mercoledì 5 giugno 2013 ho avuto un attimo dove ho faticato a cacciar indietro le lacrime.
Poi il messaggio del nostro Papa: “Custodire il Creato”. È coinvolgente. C’è silenzio. Arriva al cuore.
Mezzogiorno, si torna alla realtà: mamma ho caldo, mamma ho sonno, mamma mi scappa…
Diamo un’occhiata in giro, ci si incammina verso l’uscita. Pochi sguardi, qualche parola. La folla. Ritroveremo il gruppo? Dove sono le altre famiglie? Non siamo soli. Ci aspettiamo. Ci preoccupiamo per chi non si vede ancora. Tutto a posto. Felici, ancora evidentemente emozionati, un pò stanchi, cominciamo ad avviarci ai pullman. Di tanto in tanto ci fermiamo per aspettarci. Siamo parte di una grande famiglia “numerosa”.
Arriviamo al centro sportivo Urbetevere, a 4 km dal Vaticano. Piove. Per fortuna solo pochi minuti. Si mangia, un pò di relax, di nuovo il sole. Si chiacchiera. Ci si incontra e ci si conosce. Comincia l’incontro di calcio tra la nazionale delle Famiglie numerose, il governariato della Città del Vaticano e la nazionale Giornalisti.
Ci classifichiamo terzi. Non importa. È stato tutto perfetto.
Alle 18:00 si riparte con il cuore gonfio di orgoglio e di gioia.
Con affetto vogliamo ringraziare tutte le famiglie numerose che hanno condiviso con noi questa bellissima giornata.

Alessandra, Gianluca, Giovanni, Giuseppe e Andrea

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Io sono Tina, una giovane mamma di 39 anni di maglie (LE) e avendo 5 figli mi hanno accolta nell’Associazione famiglie numerose.
I pensieri sul Papa da un po’ di tempo hanno fatto parte della mia mente e di quella di mio marito Pierluigi tanto da sentire la necessità di recarci a Roma per sentire anche fisicamente la vicinanza al Santo padre.
Sarà stata l’intensità dei miei pensieri ma, la realtà è che è arrivata una e-mail che ci invitava, insieme al gruppo famiglie numerose, all’udienza del 5 giugno, proprio davanti al nostro Papa.
La gioia è stata così immensa che lo sguardo tra me e mio marito è stato istantaneo e acconsenziente.
Era impaziente non solo di vederlo ma anche di fargli un mio omaggio proveniente dalle mie mani guidate dal cuore.
Giorno e notte il mio pensiero era fisso sul desiderio di ultimare il ritratto dell’amato Papa Francesco e soprattutto di consegnarlo nelle sue mani.
Mi sono rivolta al Sig. Antonello Crucitti, ma mi ha lasciato poche speranze nonostante la sua volontà ove ce ne fossero stati i presupposti di accontentarmi.
Ma la partenza il 4 giugno si è fatta concreta e il giorno dopo alle 6.30 eravamo in trepidante attesa vicino al porticato di piazza San Pietro dove premurosamente il Sig. Antonello ci aveva consigliato di attendere.
Grazie alla sua attenta organizzazione ci siamo ritrovati fra le prime fila centrali ed io, mio marito e i miei piccoli figli presi dalla grazia del momento siamo rimasti lì sentendoci appagati nei nostri sentimenti religiosi.
Una moltitudine di gente ci circondava, io mi sentivo piccola ma soprattutto insignificante davanti al Santo Padre che sicuramente ma i avrebbe preso fra le sue mani il mio sentito omaggio.
Eppure il cuore era così gonfio di gioia che sentivo che il mio desiderio sarebbe stato esaudito.
E… come a Mosè gli si aprirono le acque per passare a me si è aperta una stradina in mezzo ad una moltitudine di gente e sono riuscita ad avvicinarmi alle transenne dove il Papa, poco dopo, è passato con la sua papa mobile …
Una sensazione di agitazione diffusa ed ecco che il Cardinale che si trovava alle sue spalle mi ha fatto un cenno con la mano per dargli il ritratto.
In men che non si dica il mio desiderio è stato esaudito e nonostante il Santo Padre si allontanava da me, io lo sentivo sempre più vicino, talmente vicino da tenerlo custodito nel mio cuore ancora oggi.
Tutto questo è stato reso possibile perché il sig. Antonello ha fatto sì che noi famiglie numerose diventassimo un tutt’uno con il progetto d’amore di Papa Francesco.
Grazie di cuore a chi ci ha messo l’impegno affinchè tutto questo fosse perfetto!!!

Tina Marzo