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«Abbiamo rinunciato ai piccoli lussi per sentirci ricchi di avere 11 figli»

«Abbiamo rinunciato ai piccoli lussi per sentirci ricchi di avere 11 figli»

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Nel Messinese, la super mamma 34enne Cristina Scaglione ha partorito l’undicesimo figlio (sette femmine e quattro maschi) e racconta come riesce a gestire la numerosa famiglia con il marito Alfio, bracciante agricolo di 36 anni, fra pochi lussi e tanto amore

«Quando mi sono sposata avevo appena 18 anni, desideravo tanto avere una famiglia numerosa perché sono cresciuta in una casa piena d’amore rallegrata dai miei tre fratelli». Certo Cristina Scaglione, 34 anni, non immaginava che sabato, intorno all’ora di pranzo, sarebbe diventata mamma per l’undicesima volta. Se non è un record poco ci manca. Cristina insieme al marito Alfio Scannavacche, bracciante agricolo di 36 anni, da ore guardano con amore Alfio, l’ultimo arrivato che pesa 3,7 chili e gode di ottima salute. Il bimbo è nato nell’ospedale di Sant’Agata di Militello, nel Messinese, a una trentina di chilometri da San Fratello dove vive la coppia. Un antico paese di 3.800 anime, aggrappato sui monti Nebrodi e cuore dell’omonimo Parco, famoso perché nei suoi boschi vive la colonia brada di cavalli di razza — chiamata appunto sanfratellana — più grande d’Europa. Campagne e allevamenti che danno sostentamento alla numerosa famiglia.

I sacrifici e la vita quotidiana
«Abbiamo rinunciato ai piccoli lussi per sentirci “ricchi” di crescere tutti i nostri figli — spiega Cristina — e per questo siamo felici di realizzarci vedendoli ogni giorno». Gestire una vera e propria squadra di calcio non è semplice e per questo la giovane donna ha rinunciato a lavorare. Dagli spazi alle colazioni passando per le faccende domestiche occorre un’organizzazione ingegneristica. «Per fortuna abbiamo una casa su due piani abbastanza capiente per tutti noi — spiega la moglie — e non mi lamento. Mio marito si alza prestissimo per andare a lavorare in campagna e poi iniziano a svegliarsi i ragazzi a seconda degli orari in cui suona la campanella delle loro rispettive scuole.

Il ruolo dei figli maggiori
Ognuno di loro sa che deve aiutare il fratello più piccolo». Il maggiore ha 16 anni, si chiama Vito e studia all’Istituto tecnico industriale, a Sant’Agata di Militello. Poi a seguire in ordine d’età ci sono Eloisa, Salvatore, Antonella, Giuseppe, Cristina, Marianna, Benedetta, Serena, Rita. Adesso tutti aspettano in paese di vedere l’arrivo di Alfio. «I più grandi, quando hanno saputo che ero di nuovo incinta, erano molto felici ma consapevoli della nuova responsabilità — spiega — mentre i più piccoli giustamente erano festanti perché un fratellino più piccolo significa qualcuno in più con cui giocare». Tutti dovranno aspettare ancora sino a lunedì sera prima di far festa. «Ho ancora qualche dolore post parto — racconta la supermamma Cristina — ma spero di tornare a casa con il piccolo Alfio il più presto possibile per mostrarlo anche a tutti i suoi fratellini e ai nonni».

L’aiuto dei nonni
Nonni che hanno un ruolo importante. «Da loro ho grande aiuto con i bambini — continua — e anche questa volta mi sono stati accanto. Non vedo l’ora di tornare alla quotidianità per aiutare i miei bimbi a casa». Una serenità abbinata a un’età nella quale molte coppie oramai mettono al mondo il primogenito che potrebbe lasciar supporre al fatto che Alfio potrebbe non essere l’ultimo figlio. «Non ci penso proprio —conclude sorridendo Cristina— per ora». Visti i precedenti non è da scommetterci.

Fonte: corriere.it di Alessio Ribaudo

Senza dubbio una bella testimonianza di quanto la famiglia numerosa sia bella e possibile, pur  confrontandosi con  limiti e difficoltà, ma nella gioia !!!