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Riccione 2010: la relazione del presidente

Riccione 2010: la relazione del presidente

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Relazione primo anno di mandato

Fiuggi 26 luglio 2009 – Riccione
31 luglio 2010

 

Grazie
a voi tutti per essere qui a festeggiare con noi la quinta Assemblea nazionale
delle famiglie numerose. Siamo certi che andrà tutto bene, come sempre, e che
potremo godere della nota ospitalità romagnola e passare qualche giorno in
serenità, fraternità e gioia, anche grazie ai nostri splendidi figli grandi, lo
staff Animazione guidato da Carla e Matteo Pinardi, che faranno giocare e
divertire i nostri figli piccoli. A loro, un grazie di cuore.

 

Grazie
di cuore anche a chi ci ha permesso di essere qui: su tutti i padroni di casa,
Paolone e Paola Nanni, che hanno fatto davvero i miracoli, come sempre con
pochissimi mezzi, pochissimo tempo rubato al lavoro e ai mille impegni
familiari ma con tantissima voglia e passione. In molti li hanno aiutati e su
tutti dobbiamo ricordare almeno quattro mamme: Gabriella, Monica, Regina e
Emanuela. Con affetto e riconoscenza: grazie davvero.

 

E’
tempo di consuntivi (anche amministrativi, ad esempio rispetto al bilancio
consuntivo 2009, come vedremo più avanti con Paolone Nanni), ma è anche tempo
di tirare un po’ le fila di quello che è stato fatto in questi dodici mesi.

 

Sono
stati realizzati significativi passi in avanti, a cominciare dal fatto che
abbiamo ormai raggiunto la quota delle 10.000 famiglie associate: un esercito
armato solo di amore, passione, vita, gioia, figli, futuro. Possiamo davvero
sgranare gli occhi e sognare di fronte a tanta bellezza.

 

Direi
che l’ultimo anno, il primo guidato da questo rinnovato Consiglio direttivo, nel
suo complesso è stato un anno di assestamento operativo per l’Associazione. A
Fiuggi abbiamo aumentato il numero dei Consiglieri, quindi tutte le volte che
facciamo un direttivo siamo 18 famiglie, più di 100 persone. Ci siamo trovati
parecchie volte sia di persona, con tutte le nostre famiglie, sia via web. Le
nuove tecnologie ci aiutano a risparmiare, a sentirci più spesso, a decidere
più rapidamente. Tuttavia, come oggi qui, con tutti voi, il momento
dell’abbraccio, del conforto, delle carezze resta impagabile. Lo abbiamo
gioiosamente sperimentato anche nell’ultimo incontro dei Coordinatori a
Pinzolo: in un ambiente meraviglioso abbiamo vissuti tre giorni splendidi di
amicizia e fraternità. Lì abbiamo iniziato ad elaborare e poi fatto partire i
progetti che caratterizzeranno il mandato: ne parlerà ampiamente dopo Alfredo
Caltabiano. Un grande sforzo di pensiero interno e di servizio in cui le nostre
famiglie si mettono in gioco per un’impegnativa opera di sostegno alle
difficoltà, alle fatiche, alla costruzione delle relazioni di affetto e
solidarietà fraterna. Da questo punto di vista, abbiamo in Rosaria e Salvatore
i nuovi punti fermi per il tentativo dell’Associazione di sostenere e aiutare
le famiglie maggiormente in difficoltà. Grazie ad Alfio e Emanuela sono anche partiti
seri contatti col Banco Alimentare che, siamo certi, porteranno frutti; per non
dire dello splendido lavoro di Monica e Angelo coi GAF, che vanno a mille.

 

Infine
non possiamo dimenticare il positivo risultato dell’impegno di Paolo e Laura
Puglisi, che insieme ad altri hanno scritto e fatto approvare dal Ministero il
progetto ISACCO, grazie al quale potremo contare la nostra discendenza come le
stelle del cielo. A breve infatti avremo finalmente un software e un database
degli associati degno di un’Associazione come la nostra. Si è anche allargata
la redazione, capeggiata dagli inossidabili e generosissimi Regina e Fabrizio,
che ci permette di avere un sito aggiornatissimo e puntuale come d’altronde lo
è il nostro giornale TEST Positivo. Purtroppo il vergognoso aumento dei costi
di spedizione voluto dal governo, ci obbligherà a ridurre pesantemente il
numero di pagine pubblicate ogni anno: ancora un regalo maligno per chiuderci
la bocca, a noi e alle migliaia di testate diocesane, missionarie e associative
che non godono dei privilegi previsti per i giornali di partito o di parte,
ampiamente finanziati e sovvenzionati con decine di milioni di euro ogni anno.
L’ennesima vergogna nazionale su un gigantesco conflitto di interessi che
provoca un vulnus alla libertà di stampa e espressione nel nostro Paese.

 

Sul
fronte esterno, le tre sfide sono tuttora la tempestività, l’efficacia e
l’ampliamento degli interlocutori. Dal punto di vista della tempestività, dobbiamo
essere coscienti che il nostro è il mondo del volontariato: ci si occupa
dell’Associazione normalmente di notte, o nei sabati e nelle domeniche. Non
sempre è possibile soddisfare le richieste anche impellenti che giungono sui
nostri telefoni o ai campanelli delle nostre case. Anche da un punto di vista
della comunicazione, intercettare tempestivamente tutti i temi che ci
riguardano è particolarmente difficoltoso; effettivamente, ogni giorno potremmo
fare un comunicato stampa: sulla vita, sui consultori, sul lavoro, sul fisco
iniquo e ingiusto nei confronti delle famiglie, sulle vergognose pubblicità che
stanno uscendo, sulla pessima Televisione che rovina in un’ora il lavoro
educativo di anni verso i nostri figli. Dovremmo fare di più per contrastare
tanta malignità ma in coscienza possiamo solo dire che facciamo tutto quel che
possiamo, come possiamo e quando possiamo. Di più, davvero, è difficile con le
poche forze a disposizione.

 

Rispetto
all’efficacia, non è difficile comunicare “rumorosamente”: occorre però restare
credibili e mantenere ponti e passerelle comunicative; credo che ciascuno di
voi capisca la difficoltà dell’equilibrio. Sull’efficacia dei nostri interventi
invece, possiamo dire con soddisfazione che qualunque cosa facciamo, per poche
che siano, è fatta bene e porta sempre frutti copiosi.

 

Infine,
rispetto all’ampliamento degli interlocutori, mentre i rapporti con altre
associazioni e soprattutto col Forum del presidente Francesco Belletti vanno a
gonfie vele, i rapporti coi politici sono assolutamente insoddisfacenti. Parlo
di quelli in maggioranza perché, com’è ovvio, chi sta in opposizione ti ascolta
sempre ma nulla può fare. I politici di maggioranza, semplicemente, ci ignorano;
ci avevano illusi sia Giovanardi che Gianni Letta e sono state, appunto, solo
illusioni. Ci ignorano ultimamente anche i grandi media e le grandi
televisioni; in verità non ne sentiamo troppo la mancanza. La stampa cattolica invece
ci sta dando il consueto cordiale sostegno (in particolare Famiglia
Cristiana
, Familiaria, Madre e “éfamiglia” di
Avvenire
), e questo ci fa piacere. Anche
perché i media cattolici parlano di noi come meritiamo, cioè come ricchezza di
valori e di vita, mentre altri vorrebbero solo esporci al pubblico ludibrio
come incoscienti, o come Panda in via di estinzione o come fenomeni da
baraccone. Meglio starci alle lontane.

 

Per
quanto riguarda la situazione generale, l’Istat ha evidenziato che nel 2009 le
famiglie hanno ridotto i loro consumi dell’1,7% ma anche che la spesa per i
generi alimentari è diminuita addirittura del 3%. Questo significa che dopo
aver tagliato tutte le spese non indispensabili, si è cominciato a tirare la
cinghia anche sulle spese di sopravvivenza ed in particolare sugli alimenti.

A pagare più di tutti sono
ovviamente le famiglie con figli; l’arrivo del terzo figlio mette il 40% delle
famiglie che fanno questa scelta coraggiosa sotto la soglia di povertà. Ma
quando a tavola ci sono dei bambini non si possono lasciare i piatti vuoti e le
famiglie sono allora costrette a tagliare sulla qualità. Una situazione in cui
i casi di mozzarelle blu sono destinati a moltiplicarsi. Stiamo riducendo al
minimo anche le spese sanitarie, odontoiatriche, scolastiche.

 

Con
sempre maggiore difficoltà si riesce ad assicurare ai nostri figli uno standard
di vita accettabile. E sempre di più le condizioni di assoluta povertà di una
famiglia aumentano col crescere del numero dei figli. E’ la fotografia scattata
dal Rapporto Cisf. La Ricerca osserva un evidente aumento del rischio per le
famiglie numerose: quando nella famiglia sono presenti almeno tre figli
l’incidenza di povertà assoluta è doppia (8,0%) rispetto a quella calcolata per
il complesso delle famiglie italiane (4,1%) e tripla rispetto a quella stimata
per le coppie con un solo figlio (2,6%). Inutile ricordare proprio a voi che
solo nell’ultimo anno la povertà nelle famiglie numerose è aumentata
vertiginosamente: secondo i dati di Eurostat, siamo ormai prossimi al 40% di
famiglie numerose in soglia di povertà. Tre anni fa eravamo al 24%. Nonostante
col loro coraggio e la loro fede abbiano aperto la strada per un futuro al
Paese, per le famiglie numerose il governo non fa assolutamente nulla. Nonostante
le roboanti promesse elettorali e le reiterate promesse pinocchiesche, anche
questa manovra economica passa senza lasciare alcun segno per la famiglia. Lo
diciamo con profonda amarezza: siamo fortemente insoddisfatti della manovra
economica approvata l’altro ieri dal Parlamento.

 

In
particolare è inaccettabile che non sia in alcun modo presente un’attenzione
esplicita alle famiglie in difficoltà economica e alle famiglie con figli che,
lo sappiamo bene noi, stanno soffrendo terribilmente. Ogni volta una scusa
diversa: l’11 settembre, il crack delle borse, il terremoto, la crisi
economica. Per la famiglia non c’è mai una scusa, solo indifferenza:
“Arrangiatevi!”, è l’unico vero messaggio che lancia questo governo, l’unico
turpe pensiero che ci rivolge il Ministro Tremonti.

 

Col
Forum delle Associazioni familiari chiedevamo davvero poco per questa Manovra:

1.    Innalzamento della soglia del reddito percepibile dal
familiare a carico ferma da oltre 10 anni ai vecchi cinque milioni di lire.
Chiedevamo l’innalzamento almeno a 5.000 euro, affinché i nostri ragazzi che
studiano e lavorano per pagarsi gli studi non vedessero il loro impegno sfumato
in tasse da pagare per mamma e papà.

2.    Meccanismi di imposta negativa, credito di imposta o
rimborso fiscale per gli incapienti che rischiano di non beneficiare di alcuna
detrazione loro spettante.

3.    Un innalzamento degli assegni familiari e il raddoppio
delle detrazioni quanto meno per gli stessi importi che avevamo ricevuto dal
governo precedente.

4.    Per le lavoratrici-madri che dovranno andare in pensione
a 65 anni, riconoscimento del carico di cura con contributi figurativi per due
o tre anni per ogni figlio messo al mondo.

 

Nulla
di nulla, nemmeno siamo stati presi in considerazione. Questa, lo dico con
profondo rimpianto per quel che avrebbe potuto essere e non è stato, è gente
che non merita fiducia né, tanto meno, la nostra stima. Del nostro progetto di
legge GENESI, che porterebbe davvero dignità, equità e giustizia, ne parlerà
Alessandro Soprana dopo. Dico solo che, alla luce dei fatti, possiamo
considerarlo un sogno. Ma un sogno è una luce lontana che può, con fatica e
impegno, essere raggiunta. Ci vuole dedizione, cura, impegno. Ma ce la faremo. Il
segreto non è correre dietro alle farfalle: è curare il giardino perché vengano
a riposarsi e nutrirsi sui fiori colorati.

 

Alcuni,
anche tra noi famiglie numerose, hanno perso il sogno: si vedono obbligati a
vivere giorno dopo giorno, senza guardare molto più in là; come fiori
appassiti, sopravvivono faticosamente all’incuria e ai venti. Ma altri, al loro
fianco, volano ancora, lottano per un cambiamento, credono nell’onestà, nella
giustizia, nella famiglia, nella vita. Si donano fino alla fine. Noi non
abbiamo niente di nuovo da insegnare al mondo: l’apertura alla vita, la
passione per la famiglia, la gratuità e il servizio sono valori antichi come le
stelle che illuminano la notte. Noi però possiamo raccogliere questi valori e
offrirli ancora a chi li ha dimenticati, perduti, abbandonati. Noi cureremo il
giardino delle famiglie numerose e migliaia di farfalle colorate giungeranno
qui e si uniranno a noi. Noi non accumuleremo tesori per noi stessi: continueremo
a sognare e raccoglieremo per strada chi non crede più, chi è stanco e
avvilito, chi piange, chi ha perso la speranza. Trasformeremo quelle lacrime di
dolore in lacrime di gioia. Soffriremo ma non appassiremo. Noi lo possiamo
perché noi siamo la vita, il domani migliore, il mondo colorato. Noi siamo il
giardino dipinto che non appassirà mai più.

 

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