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PINZOLO: LETTERA DI MARIO E EGLE SBERNA AI COORDINATORI

PINZOLO: LETTERA DI MARIO E EGLE SBERNA AI COORDINATORI

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Pubblichiamo il testo della lettera di saluto indirizzata dal presidente ANFN ai coordinatori riuniti per l’assemblea annuale

“Ancora tu, non mi sorprende lo sai?”
Ricordate questa canzone di Battisti della nostra giovinezza? Vedervi qui, ancora, oggi, tutti, non mi sorprende. Alle spalle scorrono le foto del primissimo incontro dei Coordinatori ANFN. Era il 17 aprile del 2005, Sant’Acacio, che in ebraico – lo scopro ora che l’ho cercato – significa: “Il Signore tiene insieme”.
Con Egle ci siamo chiesti, lo ricordo bene, alla fine di quella giornata veronese: ma chi glielo ha fatto fare? Chi in quei primissimi incontri ha mosso gente da Modena e da Perugia, da Padova e da Milano, da Napoli, Rimini, Ferrara, Parma, Vicenza, Firenze, Bari, Taranto, Como, Bolzano, Ravenna, Prato, Reggio Emilia, Reggio Calabria, Brescia, Macerata, Verona, Pescara, Torino, Ancona? E da tante altre provincie? Ricordo Mauro e Filomena quando entrarono in quella stanza: arrivavano in ritardo, freschi freschi dalla Sardegna, dopo un lungo viaggio in nave piuttosto movimentato e faticoso. Chi glielo aveva fatto fare? Chi ve lo ha fatto fare, ancora oggi? Non ci conoscevamo nemmeno, al massimo qualche telefonata o due righe per e-mail; perché mai fidarsi? E ancora oggi c’è gente, qui, che ci vedono e vediamo per la prima volta. Non abbiamo ancora pianto o sorriso insieme, non ci siamo ancora abbracciati, non ci siamo consigliati, aiutati, sostenuti. Ci conosciamo appena per sentito dire, eppure: eccovi qui. Quale mistero, quale forza, quale spinta ideale vi ha messo, ci ha messo in cammino verso l’ignoto?
Nessuno, men che meno io ed Egle, aveva un’idea di dove saremmo andati; eppure siamo saliti su un treno per viaggiare insieme verso un sogno. Per un sogno andiamo, talvolta commossi e muti, talaltra festosi e loquaci. Arriviamo? Non sappiamo. Che vediamo o non vediamo frutti, siamo ancora qui. E’ per un sogno che andiamo. Ci basta la fede in ciò che abbiamo e la speranza in ciò che ancora non abbiamo; non per noi ma per i nostri figli e per la famiglia e per la vita. Arriviamo? Non arriviamo? Che importa, andiamo. Per sognare quel che in pochi hanno osato sognare; per realizzare ciò che in troppi, per troppe volte, ci hanno detto che non può essere realizzato. Noi ci siamo per raggiungere una stella irraggiungibile. L’Isola che non c’è per noi c’è: e ci arriveremo. Per noi, per i nostri figli, per il futuro.
Forse è per questo che ci siamo mossi, forse è questo ciò che ce lo ha fatto fare: raggiungere una stella, realizzare il sogno. Non ci importa sapere quanto sia lontana la stella, né di quanta forza dobbiamo dotarci per raggiungerla: la nostra forza supera comunque la nostra paura. Abbiamo abbastanza forza, insieme, per caricarci sulle spalle questo peso: quello di asciugare più lacrime possibili e darci e donare una meta, un traguardo più giusto e luminoso. Siamo qui perché c’è bisogno di noi qui. Siamo qui, fermi, perché stiamo viaggiando e viaggiando su terreni accidentati, nel ventre della notte, terreni che molti temerari nemmeno oserebbero avvicinare. Per dare di nuovo valore a parole grandi e commoventi come: famiglia, figli, amore, futuro.
Siamo noi che vigiliamo sul sonno dei nostri bimbi perché possano sognare un futuro degno, giusto, felice. Per questo noi non siamo capaci di misurare e ridurre il cammino; per questo noi possiamo, al di là delle delusioni, delle tristezze, delle cicatrici, andare avanti. Perché, ormai ne siamo tutti convinti, e non potrebbe essere altrimenti, nelle nostre gambe c’è una forza che non è nostra. Una forza che ci tiene insieme, che ci permette di toccare l’intoccabile, di sentirlo dentro di noi, forte. E’ amore per la vita, è l’Amore in noi.
Saranno dunque anche questi giorni di cammino verso la nostra stella. Discuteremo insieme di come le nostre quasi diecimila famiglie associate potranno vivere l’avventura di essere una “famiglia di famiglie” attraverso il dono agli altri delle proprie capacità: è la Banca delle Competenze, una Banca nella quale si ha tutto da dare e niente da prendere. Interessi zero, si dà tutto per amore.
Presenteremo anche le priorità per il prossimo triennio, i temi che ci impegniamo – insieme – a sviluppare e perseguire. Da un elenco di richieste che nel tempo i nostri associati hanno evidenziato, il Consiglio Direttivo ne ha scelte 21. Vi chiediamo quattro mani: una mano per decidere quali siano fra queste 21 le più urgenti; un’altra mano per dire chi è disponibile a mettersi a disposizione per realizzarle; una terza mano per dire, fra le altre priorità che non rientrano nelle prime 21, chi potrebbe comunque mettersi in gioco per portarle avanti. La quarta mano è la più importante: sposare, convintamente, le priorità che verranno decise insieme, anche se non saranno le “nostre” personali priorità: siamo una famiglia, scegliamo insieme e poi, scelta la destinazione, viaggiamo insieme.
E poi ancora: il progetto Scuola, un impegno e un progetto importantissimo, visto che la scuola ha in mano i nostri figli più tempo di quanto li abbiamo noi. Per questo vogliamo una scuola sana, bella, capace, amichevole, nostra. Il progetto Comunicazione, con tutto l’aiuto che possiamo dare a chi, da troppo tempo solo, ci sta mettendo uno sforzo e una passione davvero commoventi; il progetto Politico, con Alessandro che domenica mattina ci farà il punto della situazione. Una situazione a dir poco vergognosa, lo sappiamo bene e possiamo anticiparlo qui. Ci avevano raccontato un sacco di panzane due anni fa; ce le stanno raccontando adesso, mentre si vota. Ma noi non ci fermiamo, noi non abbiamo paura. Cambieremo le cose, sì, le cambieremo. Il nostro progetto Politico, forse, andrà verso un orizzonte che oggi qualcuno sta immaginando o sognando ma che non vediamo ancora chiaro. Ma, di sicuro, non resteremo fermi e inerti ad ascoltare ancora per troppo tempo tutte queste fantasie e queste menzogne. Intanto, parleremo delle 50 Piazze per l’Italia, il progetto del Forum che ci vedrà impegnati in prima fila, per portare ai politici locali, in tutte le principali piazze italiane, le esigenze, i sogni e le speranze delle famiglie italiane.
E ancora: l’Assemblea annuale che terremo a Rimini e insieme l’Assemblea dell’ELFAC, la federazione europea delle associazioni di famiglie numerose; e poi il sistema informatico nuovo, il sistema per incontrarci e parlarci via WEB, le aree riservate del sito.
Mettetevi comodi, dunque, che c’è da lavorare! E comodi lo siamo davvero: un luogo e della gente ospitale ci hanno accolto, con gradevole e squisita simpatia. Qui è tutto a posto grazie al lavoro previo di Luciano Malfer, Assessore e anfitrione della Provincia di Trento, ai nostri Alfio e Paolo Nanni, Paolo Puglisi e Beppone, Luca e Andreone. E, soprattutto, delle mamme numerose che insieme hanno organizzato le cose per benino tutto, sia all’interno di ANFN – su tutte Emanuela che merita davvero un applauso, insieme a Martina, Carla, Marilia, Monica, Gabriella, Regina – sia all’esterno di ANFN, cioè le mamme che accoglieremo più tardi e che ci hanno dato tutta la loro squisita disponibilità: Luisa delle funivie di Pinzolo, Fabrizia e Serena dell’APT di Pinzolo e Giovanna, Assessore del Comune.
Insomma, anche per questo convegno viaggeremo su un treno ben lungo, con tanti vagoni colorati dai nostri tanti progetti ma soprattutto pieni zeppi del meglio che quei vagoni avrebbero mai potuto trasportare: noi, tutti noi.
Buon viaggio e buon divertimento!