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Otto figli, doppi impegni, tanta serenita

Otto figli, doppi impegni, tanta serenita

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«Volevo i pantaloni». Nel film era l’aspirazione di una giovane donna del Sud che rivendicava per sé la stessa dignità riservata agli uomini della sua famiglia, senza con questo dover rinunciare alla sua femminilità. La 46enne trapanese Paola Bandiera Messina, per certi versi, la ricorda con il suo «recuperiamo il femminismo positivo restituendo alla donna il ruolo che la natura le ha dato e la dignità che le spetta come persona».

Per «omaggiare» la donna nel giorno a lei dedicato, ha accettato di raccontarsi. Otto figli, un marito che l’aiuta come può, il suo incarico di prof d’inglese all’Itc Sciascia, l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose che coordina con il marito e la fede che la sostiene. La sua vita è racchiusa in semplici basilari valori. «Mi sento appagata come donna, mamma e moglie, anche se devo lottare sempre per conciliare i tre aspetti – a rivelarlo la voce rauca perché troppo “collaudata” a casa con i figli – A volte invidio chi è spensierato, ma poi riconosco di avere tanti doni».
Disarma la normalità della sua storia: una donna che ha fatto della peculiarità femminile la sua vocazione. «La maternità e il donarsi sono connaturati in noi e ci gratificano. Ma talune volendo imitare l’altro sesso, rifiutano l’idea di maternità e tutte le connotazioni femminili.
E questa per me non è una conquista sociale».
Perché dunque dover scegliere tra famiglia o carriera? «La famiglia non è un limite.
Sono riconoscente per la mia perché mi aiuta ad andare all’essenzialità delle cose». Una regola di vita per i dieci Messina che ogni giorno devono fare i conti con la legge della priorità.
La quotidianità è, infatti, tutta un turbinio di appuntamenti, corse, lavori domestici e indicazioni scritte per i figli che Paola l’affronta così: «Con la scelta del part time; con l’umiltà di accettare l’aiuto dei vicini; e con la responsabilizzazione dei figli che capiscono che non sono un factotum e collaborano perché la “macchina” non si fermi.
Così sono autonomi nel prepararsi e il grande provvede al piccolo».

La giornata di Paola inizia alle 6,30 di solito con la S. Messa, momento che ritaglia per sé e che la prepara alla routine.
«La presenza del Signore e della Madonna sono essenziali. Lei è la mia ispiratrice e per me va riscoperta come donna attenta ai bisogni degli altri».
Nel 2006 la decisione di volere aderire all’Anfn nata a Brescia e di portarla a Trapani, dove oggi ci sono «una ventina di famiglie.
C’è anche un comitato femminile nazionale».
Oggi Paola è una donna realizzata e si sente di dire grazie alle donne Bandiera che le hanno trasmesso la bellezza dell’unità familiare: la madre, la nonna, le zie. «Conservo l’abitudine di far festa e cucinare insieme i tortellini per parenti e amici perché sono cose che “fanno famiglia”». Donne in cucina sì, però rigorosamente col «pantalone».

Antonella Vella

da La Sicilia dell’otto marzo