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NUOVO ISEE, PER LE FAMIGLIE NUMEROSE SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA...

NUOVO ISEE, PER LE FAMIGLIE NUMEROSE SI STAVA MEGLIO QUANDO SI STAVA PEGGIO

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OSSERVATORIO POLITICO FAMIGLIE NUMEROSE: IL NUOVO ISEE NON TIENE CONTO ABBASTANZA DEI COSTI DEI FIGLI. IN UNA FAMIGLIA ECONOMIE DI SCALA POSSIBILI, MA POCO SUPERIORI AL 20%. PARI OPPORTUNITA’ PER TUTTI SOLO RICONOSCENDO UN PARAMETRO DI 0,785 A FIGLIO

Lo stanno “spacciando” come uno strumento che “premia” le famiglie numerose: peccato che il beneficio massimo sul conteggio dei figli si ha se i pargoli sono solo 3… E’ uno dei paradossi del nuovo ISEE, lo strumento di calcolo della situazione patrimoniale di una famiglia in base al quale accedere a costi agevolati, ai servizi sociali quali mense, asili e nido ma anche ricoveri per anziani . Uno strumento attivo già da diversi anni e spesso criticato, anche da ANFN, per non avere dato il giusto peso ai carichi familiari, di cui ci si attendeva da tempo una riforma di equità.

E invece il nuovo Isee non tiene conto delle spese sostenute dai genitori per i propri figli. È quanto rileva uno studio dell’ANFN, preoccupata da alcuni punti del testo del decreto che arriverà in Parlamento blindato.

L’osservatorio politico delle Famiglie numerose riconosce gli elementi positivi nella riforma del regolamento dell’Isee, primo tra tutti il contrasto all’elusione fiscale: non sarà più conveniente per una coppia di conviventi dichiarare residenze diverse, al fine di ottenere agevolazioni nei servizi erogati dai comuni. Né assisteremo più a chi, per non denunciare la disponibilità di risparmi, chiude il suo conto corrente bancario prima della fine dell’anno (fino ad oggi le disponibilità bancarie dovevano essere aggiornate al 31 dicembre) per poi riaprirlo pochi giorni dopo, ad inizio anno nuovo.

L’associazione, però, critica altresì diversi elementi contenuti nel Dpcm. Ecco quali

Figli con handicap. E se fossero più di uno? – L’articolo 4 contempla le sottrazioni da fare nel calcolo del patrimonio.

Fino ad un massimo di cinquemila euro potranno essere sottratti dal patrimonio disponibile in presenza di disabili. «Bene. Ma se i figli disabili fossero più di uno?» si chiede il direttore dell’osservatorio Anfn Alessandro Soprana.


In affitto
– Fino ad un massimo di settemila euro potranno invece essere sottratti dal patrimonio disponibile – per valutare l’effettiva ricchezza del nucleo – se la famiglia vive in un appartamento in affitto. «Bene. Ma le famiglie numerose hanno bisogno di case adeguate che, data la superficie, costano di più».

Alla legittima obiezione: «non occorre affittare per forza una casa grande» Alessandro Soprana risponde: «eppure la legge prevede limiti minimi di superficie per inquilino e più di una volta le famiglie numerose non hanno ottenuto una casa popolare perché di superficie non idonea».


Casa di proprietà
– Il single che ha una casa di proprietà può usufruire, nel calcolo dell’Isee, di una franchigia di 5mila euro. Una cifra che cresce di 500 euro per ogni componente il nucleo famigliare successivo al primo, fino ad un massimo di 7000 euro, ovvero fino a cinque componenti (moglie, marito, tre figli). E le famiglie composte da più di cinque componenti?


La scala di equivalenza
– Il punto più criticato da ANFN è la scala di equivalenza. Il nuovo Isee lascia sostanzialmente invariato il valore dei figli della vecchia scala. Il primo figlio – o nonno in casa – varrà 0,47, il secondo 0,42, il terzo 0,39, dal quarto in poi 0,35. Se i figli sono minorenni, parametri ritoccati: al nucleo familiare «in cui entrambi i genitori o l’unico presente abbiano svolto attività di lavoro e di impresa per almeno sei mesi nell’anno di riferimento dei redditi dichiarati» il parametro della scala di equivalenza riconoscerà un coefficiente aggiuntivo di 0,2 complessivo (un vantaggio che già esisteva nel vecchio Isee). Inoltre se i figli minorenni sono almeno tre, il parametro salirà di un ulteriore 0,2 sul totale, se i figli minorenni saranno quattro la maggiorazione sarà di 0,35 sempre sul totale, se i figli minorenni saranno almeno cinque la maggiorazione sarà di 0,5.

Ritocchi giudicati insufficienti da Anfn. Commenta Alessandro Soprana: «Abbiamo provato a fare delle simulazioni, arrivando alla conclusione che economie di scala in presenza di più componenti non permettano risparmi molto superiori al 20% per ogni componente aggiuntivo». Esistono, insomma, nella gestione dell’economia di una famiglia, spese indivisibili, prime tra tutti le spese mediche e d’istruzione dei figli.

Secondo Anfn, per «mantenere inalterato il livello di vita di ogni componente, la scala di equivalenza dovrebbe valutare meglio i figli, riconoscendo loro un parametro pari a 0,785 a figlio». Sotto quella soglia, le opportunità per ogni figlio si riducono. «Ad esempio, molti figli di famiglie numerose – commenta Carlo Dionedi – devono rinunciare, obtorto collo, ad iscriversi all’Università».

La scala di equivalenza simulata da Anfn si avvicina, tra l’altro, al quoziente familiare alla francese, al quoziente Parma, annullato dall’attuale giunta Pizzarotti e al Fattore Famiglia del Forum.

Ma la scala equa dilaterebbe gli aventi diritto e potrebbe essere insostenibile economicamente… «Vero. Ma sarebbe sufficiente abbassare l’Isee per accedere alle prestazioni e si avrebbe il riequilibrio economico».

«In conclusione se questa è la riforma tanto attesa possiamo dire che stavamo meglio quando stavamo peggio» osserva Soprana.