Noi non lo sappiamo, ma tra i meandri della nostra mente, in una caverna delimitata da una grande volta, si tengono i concerti dei nostri “Cori Interiori”
A volte si esibisce il coro-dei-lamenti, altre volte il coro-dei-sospiri e altre volte ancora il coro-delle-speranze-perdute.
Sono cori molto armonici, molto soavi, molto accattivanti, ma sono negativi, perché fanno attaccare la propria serenità.
Nulla di grave, perché alla fine del loro concerto la nostra mente viene attraversata da una sottile sensazione di amarezza che ben presto svanisce.
C’è però uno di questi cori che invece può causare più problemi e si chiama il coro-delle-piccole-cose-che-non-vanno-come-dovrebbero.
Egli, non appena ci troviamo davanti ad una piccola contrarietà, ad un piccolo inconveniente, ad una piccola scorrettezza altrui, ad una piccola ingiustizia sale sul palcoscenico e attacca.
Alla fine la ragione analizza quel coro e si chiede se ha fatto bene ad arrabbiarmi.
Ecco tre mosse per dare scacco matto al coro-delle-piccole-cose-che-non-vanno-come-dovrebbero.
Prima mossa: Abituarsi ad assegnare il giusto valore alle piccole storture quotidiane.
Seconda mossa: Abituarsi a fare spallucce davanti alle piccole ingiustizie di tutti i giorni.
Terza mossa: Abituarsi a non irritarsi per cose di scarso valore.
Alla fine vedrete che la vita, la vera vita, la Grande Vita ci ringrazierà.
Come diceva Aristotele:
Se non c’è rimedio perché t’arrabbi? E se c’è rimedio perché t’arrabbi?
Un sereno Lunedì dell’Angelo a tutti.
Claudio Zanetti
