niente figli, siamo inglesi!

Il nostro solerte Flavio ci segnala un articolo del Corsera intitolato “Gb, sterilizzazione come anticoncezionale”. E commenta:<< E’ delirio>>
Ma val la pena leggerlo: racconta di uno studio pubblicato dal sistema sanitario inglese in collaborazione con il Marie Stopes Institute. Siamo curiosi e vogliamo approfondire l’argomento, quindi leggiamo l’articolo originale del Daily Mail e scopriamo che il tono del pezzo inglese è molto più dolente rispetto a quello italiano, (decisamente neutro) e preoccupato che questa decisione irreversibile venga presa con la dovuta lucidità.
”Donne che usano la sterilizzazione come contraccettivo”, suona l’esatta traduzione di questo pezzo che indaga le ragioni di chi ha intrapreso una scelta così radicale. Ma c’è di più: l’articolo inglese non cita nessuno studio, come riporta il Corsera. In realtà si dice solamente che il numero delle donne sotto i 30 anni che si fa sterilizzare va crescendo e che il servizio pubblico opera 40.000 operazioni ogni anno. Nessuna ricerca quindi,ma semplicemente i dati forniti dall’Istituto Marine Stopes, privato, il più grande “abortificio”, pardon, centro abortivo del paese, dove un intervento costa, prezzi di listino, meno di 1000 sterline.
Ma torniamo al Corsera che alla fine, sempre riprendendo il Mail , cita Annily Campbell e il suo “Childfree and Sterilised” (“Senza figli e sterilizzate”) in cui, tra l’altro , si legge: «Malgrado le donne stiano prendendo sempre più coraggio e siano disposte ad ammettere di non volere figli, la società moderna è meno disponibile ad accettare la cosa. Avere o non avere dei figli dovrebbe essere una scelta paritetica, ma non è affatto così, perché nel primo caso si ha la benedizione incondizionata, mentre nel secondo si viene solamente disapprovati»..
Un altro libro sulle childfree, dopo il recentissimo No kid della psicologa francese?? Macché: il Corsera non lo dice, ma il libro è del 1999 !
E allora alla fine ci si chiede: lettura superficiale, conoscenza dell’inglese da perfezionare o c’è la sottile tentazione di rendere il mondo childfree trendy, seducente, anzi un diritto da difendere (magari a spese del servizio sanitario pubblico?)