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Luce e Gas

Luce e Gas

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LUCE E GAS

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale

e sono eguali davanti alla legge”

recita l’art. 3 della Costituzione.

Ma vi è un popolo, quello dei bambini,

quello dei nostri figli,

che paga i kilowatt o il gas

a prezzi molto più alti degli altri cittadini.

L’ELETTRICITA’

Quanto costa un Kilowatt? E’ difficile rispondere a questa domanda, perché il costo di un Kilowatt comprende diverse voci, e tra l’altro lievita di bolletta in bolletta. Quest’estate per esempio costava 0,0924 Euro. Ma vi sono alcune persone, i bambini in particolare, che pur non avendo reddito lo pagano anche il doppio o il triplo. Infatti, l’addebito viene effettuato secondo fasce progressive. Molti ritengono che queste fasce dipendano dall’orario in cui vengono effettuati i consumi, e magari stanno attenti a non consumare in certe ore. In realtà non è così. L’attribuzione per fasce orarie avviene solo in alcune zone sperimentali dell’Italia, e comunque è possibile solo dove sono installati i telecontatori. Ma in tutti gli altri casi, come per esempio nella città di Milano, la progressione delle fasce dipende dalla quantità del consumo. Si dice che sia un modo per disincentivare gli sciuponi. E’ invece un modo per disincentivare le nascite. Infatti nella prima fascia riesce a rientrare solo il single, o al massimo la coppia molto risparmiosa. Ma se appena nel nucleo è presente una persona in più, per esempio un figlio, i consumi scivolano automaticamente in seconda fascia ed ecco che il costo Kilowatt passa da 0,0924 a 0,1118 Euro, con un aumento del 21%. Se invece i figli sono due, e quindi i consumi sono maggiori, è facile scivolare in terza fascia, con un aumento del 100% del costo kilowatt rispetto alla prima fascia (0,1840 Euro). Se invece ad una famiglia nasce un terzo figlio, il quale esercita le stesse funzioni vitali di tutti, questi, scivolando in quarta fascia, dovrà pagare i kilowatt il 200 per cento in più di un single che vive da solo: esattamente il triplo! Ne consegue che le famiglie numerose non solo pagano un numero maggiore di kilowatt (cosa che può sembrare anche “giusta”) ma li pagano ad un costo assai maggiore di quello pagato dagli altri cittadini, in palese contrasto con l’art. 3 della Costituzione (“tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge”) e subendo esattamente l’opposto di quanto prevede l’art. 31 (“La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.”). In realtà è la famiglia numerosa che fornisce maggiori provvidenze allo Stato, il quale non solo legifera quest’iniqua attribuzione delle fasce senza tener conto dei componenti del nucleo familiare, ma aggrava anche queste stesse fasce con imposte erariali ed addizionali, poi con l’IVA del 10 per cento (che aumenta ulteriormente il peso dell’ingiustizia in questione), e perfino con l’IVA …sulla stessa imposta erariale!

IL GAS

Ultimamente il costo del gas è salito più del 22 per cento in poche settimane. Nelle bollette estive un metro cubo di gas metano costava già 50 centesimi circa, che però diventano 60 con l’IVA, perchè l’Iva sul gas è il doppio di quella sulla luce, e cioè è il 20 per cento. Questi 60 centesimi metro/cubo comprendono tutte le diverse voci: alfa-distribuzione, variabile-vendita, commercio-ingrosso, stoccaggio, trasporto, variabile di distribuzione, imposta di consumo, Iva e perfino …Iva sulle imposte. Ricordo per inciso che una Sentenza della Corte di Cassazione del 29 aprile ’97 ha dichiarato che un prelievo fiscale non può costituire base imponibile per un nuovo prelievo di analoga natura, il che vuol dire che l’Iva sulle imposte è illegittima (e questo vale sia per la Luce che per il Gas). A questa ingiustizia cui soggiacciono tutte le bollette, se ne aggiunge un’altra: la citata “imposta di consumo” è di circa 4 centesimi di Euro metro/cubo per chi si trova in prima fascia, ma sale a più di 17 per chi scivola inevitabilmente in seconda fascia, e cioè per le famiglie con figli. Significa che questa imposta suppletiva aumenta ben del 318 per cento in seconda fascia! (Anche la misteriosa “quota variabile di distribuzione”, sembra comportarsi allo stesso modo). Pertanto le famiglie numerose, non solo consumano più metri cubi, ma li pagano al costo di 86 centesimi: circa il 43 per cento in più! Se poi il riscaldamento non è centralizzato ma pagato in bolletta col gas da cucina, questa bolletta può anche arrivare, in certi momenti dell’anno, a 500 euro ed oltre, aggravando non solo il sistema delle fasce, ma anche l’IVA che ne deriva, la quale, incidendo per un quinto, raggiunge pertanto i 100 euro ed oltre, e fa lievitare questa salata bolletta a 600 euro ed oltre.[1]

L’ACQUA POTABILE

L’acqua potabile è per fortuna regolamentata dal Condominio. Occorre solo accertarsi che l’addebito sia fatto secondo il Regolamento Condominiale: se è per millesimi, non può essere addebitata pro-capite.

[1] Gli importi relativi al costo dei kilowatt e del gas metano sono stati ricavati da bollette AEM relative al periodo Luglio-Settembre 2006. Attualmente i prezzi sono ulteriormente saliti.

STEFANO