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Libro e sede bergamasca, intervista ai coordinatori provinciali

Libro e sede bergamasca, intervista ai coordinatori provinciali

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«Tutti vostri

«Tutti vostri!». Questa volta la domanda si rovescia in
un’affermazione e diventa il titolo di un libro che uscirà a breve. A curarlo,
con Mario Sberna, presidente dell’Associazione nazionale famiglie numerose (Anfn),
Regina Maroncelli che, con il marito Fabrizio, ha fondato e coordina la sezione
di Bergamo.

Il libro, oltre a raccogliere diverse testimonianze di famiglie, è
un vademecum per i nuclei extralarge e una denuncia delle «dieci iniquità», le
ingiustizie più eclatanti che colpiscono chi ha tanti bambini, dalla tariffa
Enel alle penalizzazioni per le mamme lavoratrici. Elenco già consegnato alla
Camera, perché si ponga rimedio. «Il titolo prende spunto dalla domanda che le
famiglie numerose si sentono rivolgere più spesso. “Tutti vostri?”, ci
chiedono, riferendosi ai nostri figli», spiega Regina, che si è fermata a
quattro, «il minimo sindacale». Il volume, con gli interventi di Vittorino
Andreoli sul valore dei fratelli, come «ulteriore protezione sociale», e di
Umberto Folena, che definisce «scomoda» la famiglia numerosa perché molto
solida e quindi negatrice dei legami liquidi che caratterizzano la società
contemporanea. Il libro in uscita non è però la sola novità dell’Anfn, da poco
diventata Aps, associazione di promozione sociale, «con la possibilità di
accedere a finanziamenti e dati, promuovendo progetti concreti, come corsi di
formazione per mamme, gruppi di mutuo-aiuto e famiglie «tutor» per nuclei o
minori in difficoltà. C’è un sito (www.famiglienumerose.org, dove è possibile
iscriversi all’associazione), curato dalla stessa Regina, nominata anche
responsabile del giornale dell’associazione, il cui primo numero è stato
presentato a Caserta nei giorni scorsi alla Terza assemblea nazionale dell’Anfn.
«Il sito sarà un servizio interattivo, finestre per dialogare e approfondimenti
su tanti temi. Il giornalino è uno strumento di informazione in più». Tante le
iniziative anche a livello locale, dove, in poco più di due anni, le famiglie
iscritte all’associazione sono passate da poche unità a 70 (sono circa 3 mila a
livello nazionale, con una media di quattro associati al giorno). «Da marzo
apriremo una sede in città – annuncia Fabrizio Maroncelli – che per
il momento sarà ospitata nei locali delle Acli di via San Bernardino. Il lunedì
dalle 10 alle 11 e il giovedì dalle 13,30 alle 14,30 saremo disponibili per
fornire materiale e informazioni». Gli orari non sono stati scelti a caso dai
coniugi Maroncelli, genitori «tuttofare». «Dobbiamo ottimizzare i tempi: il
lunedì, già che va al mercato a far le spese, sarà presente Regina, il giovedì
io, che approfitterò della pausa pranzo», fa notare Fabrizio. Dopo aver
conquistato, primi in Italia, la «family card» (tessera comunale che permette
ai nuclei cittadini dai quattro figli in su di avere sconti dall’ortofrutta ai
panifici, un modello poi imitato in altri Comuni, come Milano e Terni), ora i
coordinatori bergamaschi dell’Anfn puntano ad altri due obiettivi. Primo:
estendere gli sconti anche in provincia, si sta infatti preparando un documento
da presentare al presidente di via Tasso Valerio Bettoni. Secondo: aprire uno
sportello di aiuto psicologico alle famiglie numerose. «Ce n’è tanto bisogno, e
i servizi esistenti non sempre riescono a soddisfare la domanda. Per questo
stiamo lavorando con la comunità Exodus di Antonio Mazzi, per avviare uno
sportello nella villa di via Barelli a Monterosso, dove da poco si è trasferita
la famiglia Bazzani, per aprire una comunità d’accoglienza». Da quando sono
scesi in campo, i coniugi Maroncelli non si sono più fermati. Ad aiutarli d’ora
in poi ci saranno anche Laura e Claudio Maffeis, di Osio Sotto, cinque figli
all’attivo. «Saranno i referenti della Bassa bergamasca, un’area finora per noi
un po’ scoperta». A interrompere la conversazione arriva Fabio, 5 anni,
l’ultimo dei piccoli Maroncelli (prima ci sono Roberta, 13 anni, Lorenzo, 10 e
Valeria 7). È bellissimo col ciuffo rosso e l’occhio azzurro un po’ assonnato.
A guardarlo si capisce da dove arrivi l’entusiasmo di Regina e Fabrizio.

Benedetta Ravizza


Dall’Eco di Bergamo del 24 febbraio