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La famiglia Salanitro… su “La Repubblica”!!

La famiglia Salanitro… su “La Repubblica”!!

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Vi proponiamo la testimonianza della famiglia Salanitro di Torino, pubblicata su  La Repubblica  di martedì 21 febbraio.

La nostra vita da famiglia maxi a Torino: sette figli, tanta felicità ma aiuti zero”

Tra il più grande e il più piccolo ci sono vent’anni. Eccoli. Giacomo (che ne ha 25), Maria (22), Pietro (21), Paola (19), Giovanni (15), Benedetto (9) e Giuseppe (5). I più grandi vanno ormai all’Università e quando possono danno una mano in casa: si sono trovati un lavoretto per pesare il meno possibile sulle spalle dei genitori. Letizia Quartararo e Daniele Salanitro, entrambi 54 anni, lei insegnante di sostegno, lui funzionario della Città Metropolitana di Torino, hanno affrontato mille difficoltà per portare avanti il loro progetto di vita. Fanno parte dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose. Avere sette figli oggigiorno non è facile. Ma una cosa certa: appena si entra nella loro casa, in centro a Torino, la prima cosa che si percepisce la gioia nei loro sguardi. Come se in fondo bastasse un sorriso per essere ripagati a fine giornata di tutte le fatiche.

Avevate già deciso di avere sette figli?
“Quando eravamo fidanzati parlavamo di averne tanti. Ma non era scontato. Dopo il primo, abbiamo visto che tutto sommato ce la facevamo, che l’impegno non era superiore alle nostre forze. E’ stato così che via via la famiglia si è allargata”.
Nel corso degli anni avete dovuto affrontare dei momenti difficili?
“Certo, e se non fosse stato per gli amici che ci sono stati vicino, magari non ce l’avremmo nemmeno fatta. Ci hanno aiutato sia dal punto di vista pratico, accudendo i bambini, sia garantendoci un supporto psicologico. E’ importante avere una rete esterna di sostegno”.

Gli enti pubblici vi hanno sostenuto?
“Purtroppo no. Abbiamo ricevuto degli aiuti, ma più che altro perché due dei nostri figli sono affetti dalla sindrome di down. Per le famiglie numerose non sono previsti vantaggi particolari. Ad esempio, l’abbonamento per l’autobus lo paghiamo per tutti e sette. Ci sono tanti costi da affrontare e purtroppo non ci sono politiche familiari adeguate che consentano, anche ad altre coppie che vogliano fare la nostra scelta, di seguirci a cuor leggero. Insomma si deve mettere in conto di non risparmiare nulla. L’obiettivo è arrivare alla fine del mese”.

Ci sono tante spese da affrontare?
“Almeno 1.300 euro vanno via come niente, ma solo per il cibo e le altre voci essenziali. Noi abbiamo voluto garantire ai nostri figli anche la possibilità di praticare altre attività oltre alla scuola. Come lo sport o la musica: Benedetto suona il violino, Maria la chitarra e Giovanni il flauto. Non si tratta solo di mettere in conto i soldi per le ore di lezione, ma anche di trovare il tempo per accompagnarli. Certo, una volta che crescono diventano più indipendenti e allora sono loro che si rendono conto e magari ti danno anche una mano. Prima però è tutto sulle tue spalle”.

Per le vacanze e gli spostamenti come vi organizzate?
“Di solito andiamo in Sicilia. Prendiamo l’aereo, ma prenotiamo sei mesi prima. Per il resto usiamo due macchine: niente pullmino, è poco pratico”.

E in casa?
“Abbiamo dovuto cambiarla perché quella prima, di novanta metri quadri, alla
fine era piccola. I ragazzi hanno una stanza con due letti a castello e uno a cassetto, le ragazze sono in un’altra. Poi c’è uno studio dove possono fare i compiti”.

Il momento più bello?
“La sera, quando raccontiamo una storia per farli addormentare. E i primi a crollare siamo noi. Oppure la domenica, quando ci si riunisce per il pranzo o si prepara un dolce tutti insieme. Ecco basta quello per compensarci di tutte le fatiche”.

Fonte: repubblica.it