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L’ELFAC ALL’UE: GIU’ L’IVA SUI PANNOLINI

L’ELFAC ALL’UE: GIU’ L’IVA SUI PANNOLINI

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LE FAMIGLIE NUMEROSE DI TUTTA EUROPA CHIEDONO L’IVA AGEVOLATA SUI PANNOLINI

Nella Giornata Mondiale dei Genitori, le associazioni di 20 paesi europei lanciano la campagna per chiedere la riduzione dell’IVA sui pannolini, attualmente tassati come beni di lusso.

Che si debba tassare al 22% una borsa Vuitton o una bottiglia di whisky invecchiato vent’anni ha un senso. Ma che i pannolini e gli altri prodotti per l’nfanzia più comuni – dalle tettarelle dei biberón ai pannolini – subiscano lo stesso trattamento fiscale risulta davvero difficile da capire, in una Europa sempre più vecchia alle prese con crescenti problemi di equilibrio demografico e calo delle nascite.
Si fa promotrice della campagna l’Elfac, la Confederazione che riunisce associazioni di famiglie numerose da venti paesi europei, tra cui Spagna, Portogallo, Germania, Ungheria, Italia, dove i prodotti per l’infanzia sono appesantiti da un ‘aliquota al 22% al pari dei beni di lusso.
L’Associazione Nazionale Famiglie Numerose considera inaccettabile che in Italia un prodotto essenziale come i pannolini per bambini venga tassato al 22% proprio come i cosmetici, i gioielli, gli orologi che non rientrano nella spesa quotidiana di milioni di famiglie con bambini, le più esposte al rischio povertà.
Anfn, insieme all’Elfac si rivolge al Governo e ai rappresentanti Italiani al Parlamento e chiede un deciso intervento presso l’unione Europea per modificare la direttiva europea che attualmente inserisce i pannolini tra i beni di lusso, che “certamente non si possono considerare prodotti essenziali”, come afferma Giuseppe Butturini, presidente Anfn.
Già nel 2008 Anfn aveva chiesto la riduzione dell’Iva sui prodotti per l’infanzia, da considerare beni di prima necessità di grande impatto sull’economia familiare.
“Se calcoliamo circa 8 pannolini al giorno, al discount a 6 euro (x 24 pezzi), in un mese spendiamo circa 60 euro solo per il piccolo di 5 mesi che abbiamo in affido”- dichiara Paolo Tomaino, consigliere Anfn- “E in 15 giorni, tre confezioni di latte in polvere da 900 gr., a 17,00 l’una fanno 51 euro, il 22% delle quali in tasse…”
Una spesa pesante che si fa ancora più insostenibile in caso di famiglie numerose o con gemelli.
“E’ inconcepibile mettere sullo stesso piano prodotti di lusso, assolutamente superflui , e prodotti come i pannolini, di cui una famiglia non può fare a meno almeno per un paio di anni. E’ vero che i nostri figli sono i nostri gioielli, ma nemmeno Cornelia, la madre dei Gracchi, veniva tartassata in questo modo…” conclude il presidente Butturini.
La Campagna culminerà con una raccolta firme da consegnare all’Ecofin, l’organo che riunisce i Ministri dell’Economia e delle Finanze di tutti gli Stati Membri.
Per ottenere la riduzione occorre l’unanimità, la battaglia si preannuncia difficile.
Regina Florio Maroncelli