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INCREDIBILE IN UMBRIA: LA FAMIGLIE “TROPPO POVERE” ESCLUSE DAI CONTRIBUTI REGIONALI

INCREDIBILE IN UMBRIA: LA FAMIGLIE “TROPPO POVERE” ESCLUSE DAI CONTRIBUTI REGIONALI

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IL DANNO E LA BEFFA: LE FAMIGLIE TROPPO POVERE ESCLUSE DAI CONTRIBUTI DELLA LEGGE REGIONALE SULLA FAMIGLIA

Chi presenta un ISEE sotto i 7.500 euro non può accedere ai finanziamenti “a pioggia” previsti dalla L.13/2010, mentre i singoli senza figli e le coppie di fatto godranno di benefici.

E’ finalmente entrata in vigore il regolamento attuativo della nuova Legge Regionale n°13/2010 “per la promozione e la tutela della famiglia” che – finanziata dalla Regione Umbria con 3 milioni di euro – prevede la concessione di contributi fino ad un tetto massimo di 1000 euro per le famiglie definite “più vulnerabili”.

Molte famiglie interessate a chiedere il contributo hanno però scoperto con meraviglia e sgomento che non possono ottenere il contributo in quanto non rientrano in uno dei requisiti principali previsti dalla legge regionale per poter accedere all’erogazione: quello di avere un ISEE al di sopra 7.500 euro. Famiglie, quindi, “troppo povere”.

In questo modo vengono escluse dall’ accesso ai benefici previsti dalla legge le famiglie maggiormente bisognose, ossia quelle monoreddito e con più figli; la “beffa” è che la Legge 13/2010 favorisce, all’opposto, definendole famiglie più vulnerabili, le cosiddette famiglie “unipersonali”, ovvero i singoli senza figli e le coppie di fatto anche in presenza di due redditi.

La Regione Umbria sostiene che alle famiglie escluse dalla possibilità di beneficiare dei contributi devono provvedere i Comuni di residenza.

Il Coordinamento o regionale dell’Associazione Nazionale Famiglie Numerose chiede che vengano rivisti i parametri di calcolo del modello ISEE oppure che la domanda del contributo che deve essere presentata presso i Comuni venga accolta e finanziata allo stesso modo rispetto a quelle ammesse dalla legge regionale sui contributi alle famiglie.

Il suddetto regolamento della legge regionale n°13/2010, così come è stato posta in atto, disattende gli art. 29 e 30 della Costituzione Italiana, che tutelano in particolare i diritti e i bisogni delle famiglie numerose, oltre a discriminarle e a disattendere tutte le aspettative che le famiglie si aspettavano dopo averla promossa con una petizione popolare e la raccolta di 12.000 firme.

Vincenzo e Sarah Aquino

Coordinatori provinciali Ass. Naz. Famiglie numerose
perugia@famiglienumerose.org