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In viaggio verso Riccione….

In viaggio verso Riccione….

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Dal diario di bordo del Capitano Roberto, data astrale terza decade di luglio 2010. Stiamo risalendo lungo la via Lattea “A14” con rotta Bolzano. Il Capitano viene pervaso da un terribile dubbio. “Ma quella cosa di Riccione, cara l’hai poi inviata?” AAAAAAAAAAAAAAAAgh. Proprio quest’anno che si andava all’Aquafan…. E chi glielo dice adesso a Sara Gianmarco e Maria? Sono mesi che domandano quando si va? Com’è? Ci sono anche gli Spita? Telefoniamo via etere (cellulare) ai carissimi Alfio e Emanuela (Spitaleri) i quali senza mandarci a ….quel paese, molto gentilmente soprattutto lo scorbutico Alfio ci danno conferma di essere riusciti a prenotare anche per noi ritardatari la nostra bella piazzola presso un campeggio proprio di Riccione. (d’altronde è anche un po’ colpa loro sa a noi piace la famiglia numerosa…..).
E finalmente arriva il venerdì della partenza alla volta della riviera romagnola. Il Camper è pronto e la famiglia ancora da prima. Il viaggio verso Riccione procede regolarmente e l’accoglienza presso il Campeggio “Le Fontanelle” ci fa sentire a casa. L’indomani è la volta della partenza per l’Aquafan meta tanto ambita da diverso tempo. Ci accompagna Schumacher alla guida dell’autobus n. 42 e in 12 primi raggiungiamo e oltrepassiamo il traguardo battendo il record sul giro. Per il viaggio di ritorno forse si tornerà a piedi. Chiamo il mio amico Alfio per chiederli le ultime info, del resto non ho nemmeno letto il programma e lo trovo ad attenderci con Emanuela all’ingresso. Già solo per il braccialetto bianco, i nostri figli sarebbero a posto, ma poi gli si apre davanti un mondo e leggo nei loro occhi quella gioia, quella felicità che davvero in poche occasioni riesci a coglierne l’intensità. In queste due giornate, poi fortunatamente divenute tre abbiamo goduto della gioia di giocare e di passare ore spensierate insieme ai nostri figli e amici ritrovati nell’occasione. E’ Il giorno dell’assemblea, nell’indossare la maglietta tanto attesa, mi sento come un pavone che apre la sua splendida coda, sono più felice dei miei figli e tutta la famiglia se ne accorge, Paola quella santa di mia moglie mi prende in giro chiamandomi il quarto figlio. Entriamo nella struttura dove ritroviamo altri amici e ne conosciamo di nuovi, ascoltiamo e ragioniamo su quanto detto e mi sento un leone, orgoglioso di essere qui e di farne parte. Hai presente quando succede qualcosa di particolare, e tu sei lì e lo vivi in prima persona ? beh, io c’ero, noi c’eravamo.
Per finire avrei voluto prendere in mano il microfono e ringraziarvi per quanto fatto in questi giorni, per quanto avete lavorato e per quanto abbiamo potuto godere; lo faccio ora scrivendo queste poche pagine. Avrei voluto scriverne almeno 28 come Mario, ma tre bastano. Grazie, anche ad Ulisse e agli altri amici per le magnifiche emozioni.
E grazie anche al Signore, perché senza il Suo aiuto, forse non avrei mai potuto avere una monovolume, il resto ve lo racconterò a metà novembre, quando dovremo comperare una maglietta in più.
Per intanto un ciao affettuoso da Roberto e Paola con Sara, Gianmarco e Maria.
Laives (Bolzano)