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GIUSEPPE BUTTURINI (VICEPRESIDENTE ANFN): “E’ UNA CHIAMATA, RISPONDIAMO”

GIUSEPPE BUTTURINI (VICEPRESIDENTE ANFN): “E’ UNA CHIAMATA, RISPONDIAMO”

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Carissimi, il nostro presidente è candidato al Parlamento.
Avrete già saputo la notizia dai giornali. Noi volevamo anticiparla ma tutto è stato accelerato. Ieri mattina Mario non era tra i candidati, ieri sera era al terzo posto nella lista Monti della Lombardia 2, stamane era al quarto posto. Oggi su “Avvenire” e sul “Corriere della Sera” alcuni grandi protagonisti sembrano presentare Mario come il loro candidato. E’ candidato non ancora eletto. Ma la stessa candidatura ci ha chiamato a riunirci anche via Web per analizzare la situazione e prendere una decisione, se impropriamente si può usare questo termine.
Una ‘decisione’ difficile e sofferta. Mario ed Egle erano molto perplessi, riluttanti ad un impegno così diretto, continuativo e coinvolgente in politica; e che rischio c’era per un’Associazione bella come la nostra, da sempre trasversale ai partiti, a tutti i partiti? Se la lista Civica di Monti – non essendo un partito – apriva un varco nel campo delle ideologie, si correva comunque il rischio di identificarci con la sua Agenda, a cui manca un’anima e un cuore, pur capace rispetto ad altri di porre l’accento sui problemi della politica ragionando in termini di bene comune e non di semplici consensi o di promesse ribadite negli anni e sistematicamente disattese. Ma rimaneva soprattutto il timore di non essere capiti, il rischio di creare delle divisioni nell’Associazione, cosa triste e negativa per chi la rappresentava nel Parlamento e deleteria per la nostra famiglia di famiglie.

Per questo è stato necessario rifarci alla nostra “Carta dei valori” e se eletti entrare con essa e con la vita delle nostre famiglie in Parlamento. Se oggi non crediamo in essa e non siamo uniti e forti, non diamo la mano a chi ci rappresenterà. Per questo nel decidere ci siamo lasciati condurre dai fatti; dai fatti già presenti da tempo e da quelli giunti in corso d’opera. I fatti sono il linguaggio di Dio, molto e molto di più dei nostri pensieri o delle nostre – pur comprensibili – paure. I fatti già presenti sono almeno due. I
l primo: le elezioni politiche di febbraio e il nuovo parlamento saranno decisivi per i prossimi anni. La nuova Legislatura sarà, in un modo o nell’altro, Costituente. La famiglia, la famiglia numerosa in particolare, non può mancare. Ci vuole chi la rappresenti veramente, ricco di esperienza, di passione e di motivazioni. Presente per dare compimento alla prima parte della Costituzione, agli articoli 29-31, 36 e 53 in particolare.
Il secondo: la nostra comune esperienza ci dice che quanto di CONCRETO – seppur pochissimo – è stato fatto per una politica familiare in quest’anno di governo Monti, è partito dalle nostre iniziative più che da quelle dei partiti politici. Solo per fare due esempi: il lavoro incessante soprattutto di Mario e di Alessandro Soprana per ottenere almeno la detrazione IMU per i figli a carico (detrazione non prevista nella formulazione originale dell’IMU voluta dal governo precedente) e la Legge di stabilità – la finanziaria per il 2013 – che è stata modificata dalla nostra presenza e dalle nostre richieste a Riva del Garda, aumentando per la prima volta in modo significativo le detrazioni. Spontanea una conclusione: se bussando dal di fuori qualcosa le famiglie numerose hanno ottenuto, molto e molto di più si può fare lavorando dal di dentro, dal di dentro del Parlamento.

La consapevolezza, poi, nella stessa cerchia delle personalità attorno a Monti, che l’Agenda andava integrata e corretta con la presenza chiara e precisa della famiglia: non a caso per due volte in quel testo si parla delle “famiglie numerose”. Ma indipendentemente da questi fatti e forse più importante di essi é stata, infine, decisiva la chiamata fatta direttamente e personalmente a Mario da parte della Segreteria di Monti, di Dellai (già presidente della Provincia di Trento), di Andrea Olivero e del Ministro Riccardi.
Una precisa richiesta: c’è bisogno di te nel Parlamento, c’è bisogno della famiglia esattamente come la interpreti: un papà e una mamma, l’apertura alla vita, il matrimonio unico e indissolubile. Telefonate che nessuno di noi ha richiesto. Sono giunte, Mario ne ha parlato ad Egle, poi ne ha parlato al Consiglio e tutti abbiamo detto: è una chiamata, rispondiamo. Come avremmo potuto fare altrimenti?
Mario lascerà dunque la presidenza se eletto, come tutti noi ci auguriamo. Ma con lui resteremo uniti sempre più e meglio tra di noi, fedeli alla nostra Carta dei valori.
Preghiamo per e con Mario e lavoriamo per continuare a servire le famiglie, le famiglie numerose, questo prezioso e grande bene per tutti noi, per la nazione e per il futuro.

Giuseppe e Raffaella Butturini, Vicepresidente.

Padova, 11 gennaio 2012