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GIANNI

GIANNI

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E’ stato davvero un colpo al cuore, il conoscere la notizia così all’improvviso, proprio pochi giorni dopo l’incontro di Loreto, dove avevamo rivisto volti conosciuti e conosciuto volti nuovi, volti che ancor prima delle parole sentivamo già come parte della nostra famiglia e della nostra vita; così come parte della nostra vita sentivamo Gianni con quella grande passione per il cinema che ci accomunava.
Non ha risparmiato l’entusiasmo trascinandoci tutti in questa splendida avventura che è il FFF e crediamo e speriamo che da oggi tale manifestazione porti anche il suo nome a ricordo di chi questo evento l’ha voluto e organizzato con tutte le forze.
Dobbiamo riconoscere alla nostra Associazione di aver costruito oltre che una valida ed efficiente organizzazione, seppur disorganizzata come disse qualcuno, una comunità solidale e fraterna dove ognuno trova posto per essere a sua volta e a seconda del bisogno madre, padre, fratello, amico, figlio e dove le relazioni che nascono creano momenti ed emozioni che ci aiutano a crescere: tutti insieme.
Non c’è luogo dell’Italia in cui non si possa contare sulle nostre famiglie, abbiamo sempre la certezza di poter contare su di noi e questo lo sappiamo bene perché da vagabondi erranti abbiamo trovato in ogni città porte che si aprivano e ci sostenevano nel passaggio.
Ricordiamo con nostalgia le grandi aspettative di Debora e Luciano, Gabriella e Robbin al nostro primo incontro quando l’associazione era ancora una speranza di pochi e ci dicevamo che bastava crederci davvero e allora via con i pellegrinaggi tra comuni e assessorati vari e poi Katia e Marco di Abbiategrasso, le lunghe telefonate, il desiderio di un quarto figlio per essere come diceva lei “ soci a pieno titolo” poi il trasferimento a Bergamo, come faremo per tutte le scuole? Dove li iscriviamo? Ma certo ci sono Regina e Fabrizio basta chiedere a loro e così l’inserimento nella nuova città diventa un gioco da ragazzi, poi l’ultimo trasferimento (ma sarà davvero l’ultimo?) a Roma e anche qui le difficoltà organizzative sono molte ma Monica e Angelo di Cantù ci mettono in contatto con un associato romano che guarda la combinazione abita proprio dietro casa nostra ed è medico, così alè tutti pazienti da lui e, sospiro di sollievo, almeno un problema è risolto e abbiamo guadagnato altri due grandi amici Silvano e Francesca e a Roma conosciamo Angelo e Monica, Armando e Anna, Sabrina e Giorgio, Riccardo e Irene.
E poi tutti gli altri che ci sono stati vicini sempre come Antonella e Marco che da Monza si sono trasferiti a Roma e ci hanno ospitato quando cercavamo casa e non posso fare qui l’elenco se no facciamo l’anno prossimo.
Sentiamo di avere una famiglia, una grande famiglia, che è sempre con noi, non ci abbandona ovunque andiamo.
Questa mattina la notizia della scomparsa di Gianni Astrei, chi ce lo comunica lo fa addirittura sbagliando il suo cognome.
Non è possibile, Mauro non ci crede e gli telefona, alla voce maschile che risponde al suo cellulare chiede timidamente “Gianni?” e la risposta è “no, sono il figlio, mio papà non c’è più” e lui fatica ancora a crederci, non vuole crederci…
Nella nostra grande famiglia si è spenta una luce, una luce che brillava insieme alle altre e illuminava questo Paese triste e sconsolato, stanco persino di nuove vite.
Non lui che portava avanti orgoglioso la sua e la nostra scelta sostenendoci tutti nel percorso oggi sempre più difficile della genitorialità, non lui che invece di criticare lo sterile mondo cinematografico lo ha incentivato a cambiare e inventando uno spazio per le famiglie, le ha rese protagoniste costringendo così i produttori al confronto diretto e responsabile. Non lasciamo che il suo grande lavoro vada perduto, portiamo avanti il testimone.

In questo momento vogliamo stringerci vicino alla famiglia a sostegno della loro immensa sofferenza perché crediamo che attraverso le persone che ha conosciuto, il lavoro che faticosamente e instancabilmente ha proferito e il suo inarrestabile entusiasmo potrà davvero vivere per sempre.

Mauro e Cristina Bazzani