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Famiglie Livornesi festeggiano

Famiglie Livornesi festeggiano

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Udite, udite!

Una quindicina di famiglie numerose livornesi “festeggiano” un neo dottore pisano. “Boia deh … ‘n cé più religione” oppure la magia della nostra associazione è proprio grande.

Scherzi a parte i miracoli esistono davvero.

A Livorno, la più sgangherata provincia per le famiglie numerose, per la prima volta in assoluto, ben 13 famiglie residenti da Livorno a Campiglia Marittima, con una trentina di chiassosi bambini e ragazzi, domenica 19 aprile si sono ritrovate a Gabbro, un piccolo paese delle colline livornesi di appena 1400 abitanti . E’ stata un’esperienza meravigliosa!

Io, Massimo, con mezzi tecnologici (computer, e mail) e Cristina (la troglodita) tramite telefono e “giurassiche lettere”, come coordinatori provinciali, abbiamo invitato tutte le famiglie iscritte e le altre che conoscevamo. Così mentre eravamo a fare gli onori di casa, pensavamo… come faremo a riconoscerli? Non c’è stato problema, è bastato fermare o rincorrere le auto “sospette” con 6 o più posti.

Eccoci, dopo aver lasciato i bambini sotto le grinfie delle nostre figlie più grandi (Sara il “gendarme”, Benedetta la “volontaria coatta” perché non voleva farlo, Giuditta la “fatina” di tutti i piccolini, Andrea l’animatore dei maschi e Stefano il confusionista) che avevano organizzato vari giochi ed una copiosa merenda.

Piccola festa al neo dottore in informatica Paolo Puglisi di Pisa cui abbiamo regalato un tappetino per il mouse e una “sana” penna a sfera perché si ricordi delle sue “umili” origini e che non si vive di solo computer e subito dopo, un giro di presentazione dei presenti.

Che ricchezza di esperienze! Tutti diversi ma accumunati dall’amore per la vita; forse provati da una vita dura ma anche ricca, stanchi ma non sconfitti e tutti con la sensazione di sentirsi finalmente “a casa” con qualcuno che parla la nostra lingua.

Parliamo dei problemi ed ecco vari modi di affrontarli: Massimo in piedi il simpatico “giustiziere” del gruppo, i due “Alessandro” più tranquilli e dialettici, Pio e Angela ex missionari in Africa con la loro esperienza vera della provvidenza, Massimiliano e Benedetta i più giudicati, Luca solo soletto perché la moglie è a casa per la solita malattia improvvisa di un figlio, alcune mamme commosse con un accenno di lacrima di gioia subito repressa.

Tutti d’accordo: “non vogliamo l’elemosina” chiediamo solo ciò che è giusto, perché noi stiamo lottando per dare un futuro al paese.

Paolo racconta la lunga ed estenuante trattativa con la Regione Toscana, la voglia di mollare ma anche la nostra tenacia provata dalle esperienze di vita vissute e dalle poche ore di sonno, la nostra pazienza fortificata dai continui allenamenti che ci fanno fare i nostri figli, il nostro intuito che deve sempre trovare nuove vie per quadrare il bilancio familiare oppure affrontare le molteplici problematiche che ci presentano i figli. Ma non è stato invano! Il risultato è arrivato! Forse poco, forse si poteva far meglio ma intanto qualcosa si è mosso. Principalmente è stato almeno in parte riconosciuto il nostro principio: una “restituzione” di somme finalmente in proporzione al numero dei figli (tutti interi) e non come fa l’ISEE solo di una parte di loro (0,45 oppure 0,35 a figlio).

Dopo si è parlato delle “10 iniquità”, delle “15 proposte”, dell’Assemblea della Toscana, di Fiuggi, della necessità di iscriversi, di fare tam tam, delle famiglie collaboratrici, del “5 per mille”, del rinnovo della tessera.

Abbiamo infine presentato il libro “Tutti vostri” e Paolo, il pisanaccio, con il piglio dell’attore consumato ci ha commosso leggendo alcuni toccanti passi nei quali ci siamo riconosciuti.

Alla fine un bel brindisi alle nostre famiglie e al neo dottore, alcune foto tutti insieme e un caldo saluto con la voglia di ritrovarci, di risentirci, di collaborare soprattutto ora che finalmente non siamo più solo un freddo ed utilissimo indirizzo e-mail (Paolo non ce ne voglia) ma persone vere che condividono un meraviglioso progetto per il presente e per il futuro non solo nostro.

Dai che lo cambieremo questo paese!

Massimo, Cristina e le famiglie livornesi.