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Ecco il primo giorno da onorevole del nostro mitico Presidente Emerito

Ecco il primo giorno da onorevole del nostro mitico Presidente Emerito

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Ciao a tutti

Noi famiglie numerose di Roma abbiamo preparato una piccola sorpresa: ci siamo trovati sotto Palazzo Montecitorio poco prima che iniziasse la prima seduta della nuova legislatura per salutare il nostro unico e vero Mario all’ingresso in Parlamento.
Organizzati con striscioni Anfn, magliette con il famoso art.31 della Costituzione Italiana stampigliato sopra, felpe e uno striscione rudimentale fatto con lenzuolo bianco e bomboletta da stadio, abbiamo aspettato il suo arrivo.
Lo striscione aveva questa scritta:


Unico neo la scritta azzurra su sfondo bianco. Ho avuto un tuffo al cuore essendo i colori sociali di quella squadretta di calcio di quarta serie, non mi viene nemmeno il nome, a cui permettiamo di calciare un pallone nella nostra Capitale, proprio per dimostrare l’amicizia e l’accoglienza con tutti del popolo romano.
Il luogo era stracolmo di giornalisti, telecamere provenienti da tutto il mondo, qualche manipolo di contestatori ormai cornice tipica di questi luoghi e naturalmente polizia che sbarrava tutti gli accessi alla piazza. Questo non ci ha consentito di esibire i “nostri trofei”. Soltanto io e mia moglie, quella stupenda signora assieme a Mario, sulla foto da consegnare all’album dei ricordi, siamo riusciti ad accedere all’interno della piazza proprio sotto il Palazzo, “corrompendo” un poliziotto.
Ad un certo punto da lontano abbiamo visto stagliarsi la figura di un signore in doppio petto blu, occhiali scuri, sandali da predicatore marrone chiaro. Avanzava petto in fuori e orgoglio dentro. L’orgoglio era quello giusto, non di certo spocchia o boria, come siamo abituati a vedere nei frequentatori di questi luoghi ameni.
Era quello di un papà di sei figli che per la prima volta in oltre sessant’anni di repubblica si accingeva ad entrare in Parlamento con un solo unico scopo: difendere la famiglia già difesa dalla Costituzione Italiana sconosciuta ai più in tutti questi anni, visti i danni che sono riusciti a fare sulla cellula fondamentale della nostra società. E’ triste dirlo, ma Mario Sberna è il primo uomo della storia repubblicana che entra in Parlamento con quest’unica ferma intenzione. Subito qualche fotografo si è avvicinato, gli ha scattato qualche foto addirittura ai piedi, mettendo a fuoco i suoi sandali e un giornalista spagnolo gli ha chiesto il nome e la lista di provenienza più qualche domanda di rito.
Quando ci siamo salutati e abbracciati abbiamo notato che aveva qualcosa sul cuore: il logo Anfn su una spilletta. Ecco allora è vero quello che ci siamo detti fino ad oggi: Mario entra da onorevole in Parlamento e le famiglie numerose entrano con lui. Non ti lasceremo solo a combattere questa battaglia caro amico, proprio no!. Tu da dentro, fra leggi, cavilli, tattiche e opposizioni, noi da ogni luogo del paese con i nostri pellegrinaggi della speranza verso istituzioni locali, politici poco competenti e inappropriati e tanta, tanta fantasia. Attacco a tenaglia, come facevano i miei spietati avi che avevano conquistato il mondo e per l’avversario non c’era mai scampo. Coraggio a tutti amici del belpaese affilate le armi: la battaglia comincia, ma con una risorsa in più perché ora siamo dentro l’istituzione, ora siamo dove decidono per noi senza di noi, per la prima volta con qualcuno di noi.
Quale sono le nostre armi ce lo ha indicato Papa Francesco nella sua prima stupenda omelia da Santo Padre al collegio dei cardinali del conclave: camminare, edificare, testimoniare e naturalmente pregare perché come detto dal Papa è alla base di tutto. Ciò è molto indicato per ognuna di noi famiglie perché da sempre mettiamo in pratica questo, non vi pare?

Angelo De Santis