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Dare una famiglia a una famiglia

Dare una famiglia a una famiglia

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PROGETTO PILOTA PER SPERIMENTARE L’AFFIANCAMENTO FAMILIARE NELLA REALTÀ FERRARESE

PREMESSA

Il progetto di promozione dell’affiancamento familiare “Dare una famiglia a una famiglia” si ispira, a partire dal nome, al progetto realizzato dal Comune di Torino e sostenuto dalla Fondazione Paideia (che ha dato la propria disponibilità a sostenere economicamente anche la sperimentazione ferrarese) che a partire dal 2004 ha visto l’attuazione di una prima serie di affiancamenti familiari che ha arricchito le risorse di intervento dei servizi di quella città di un nuovo importante e innovativo strumento di intervento rispetto ai nuclei familiari in difficoltà.
Rispetto all’esperienza torinese, il progetto ferrarese si caratterizza per nascere da subito con una dimensione provinciale in grado di valorizzare sia il ruolo istituzionale assegnato dalla Regione all’Amministrazione Provinciale quale ente di coordinamento e promozione dell’istituto dell’affido familiare, che l’intera rete dei servizi sociali dei tre distretti ferraresi, nonché la ricca presenza di associazioni familiari e di volontariato attive oltre che nel capoluogo anche negli altri centri del territorio provinciale.
Sotto il profilo metodologico viene inoltre dato particolare rilievo all’interno della sperimentazione alla responsabilizzazione delle associazioni familiari, al lavoro di prossimità e vicinato e alla stesura di patti educativi sottoscritti dalle due famiglie, quella disponibile all’affiancamento e quella interessata all’aiuto, che definiscano di volta in volta gli obiettivi specifici dell’intervento e le azioni di sostegno ad essi correlate.

FINALITA’ GENERALI

Il progetto “Dare una famiglia a una famiglia” prende le mosse da un’esigenza fondamentale: limitare il più possibile l’allontanamento dei bambini dalla propria famiglia sostenendo le figure genitoriali in difficoltà senza ricorrere, ove non sia assolutamente necessario per tutelare il minore, a procedimenti di affido familiare o al ricorso a comunità di accoglienza. Per intervenire in senso preventivo a sostegno dei nuclei familiari più fragili ove vivono minori in difficoltà anche gli interventi di sostegno educativo domiciliare si rivelano infatti spesso insufficienti e obiettivo del progetto è quello di fornire un sostegno all’intero nucleo familiare e non soltanto dei minori presenti in esso, caratterizzato dall’affiancamento di un altro nucleo familiare, capace di esercitare un’azione di appoggio nella quotidianità, orientato allo sviluppo delle competenze genitoriali e alla reciprocità.
Considerati gli obiettivi elettivamente preventivi propri del progetto, gli interventi di affiancamento potranno riguardare esclusivamente nuclei familiari in cui le potestà parentali non siano in alcun modo limitate, non siano interessati da provvedimenti dell’autorità giudiziaria o comunque non presentino problematiche di tutela dei minori tali da giustificare procedure finalizzate al loro allontanamento per progetti di affido familiare o inserimento in comunità di accoglienza. Per la stessa ragione non potranno essere attivati progetti di affiancamento che prevedano con regolarità la permanenza del minore presso la famiglia affiancante in quanto in questo caso l’intervento si configurerebbe come “affido a tempo parziale” rientrante nelle disposizioni della “Direttiva Regionale E-R in materia di affidamento familiare e accoglienza in comunità di bambini e ragazzi” (114-116).
in allegato il progetto completo

Scarica allegati:
PROGETTO_Dare_una_famiglia_a_una_famiglia_(BOZZA_NOVEMBRE_2008).pdf