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Comunicato stampa ANFN sulla pubblicità APEROL autobus ACTT Treviso

Comunicato stampa ANFN sulla pubblicità APEROL autobus ACTT Treviso

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I coniugi Lamon, coordinatori provinciali di ANFN, sottoscrivono ampiamente e totalmente le dichiarazioni di Treviso 2.0 sulle reazioni che si dovrebbero avere vedendo sugli autobus PUBBLICI ( e frequentemente utilizzati dai nostri ragazzi) la pubblcità dell’APEROL SPRITZ.

Avendo figli adolescenti conosciamo bene il problema che esiste sul nostro territorio legato all’abuso di alcool. Abbiamo PERSONALMENTE lottato perché i supermercati controllino la vendita di rhum, vodka e Baylies ai minorenni. Abbiamo perfino controllato la vendita di SPRITZ nelle varie feste del vino, della birra etc. estive, dove i ragazzi arrivano in motorino, bevono ( magari addirittura con l’happy hour) e poi rientrano a casa non si sa bene in quale condizioni.

Siamo stati ben felici di vedere il Comune di Treviso aderire alla campagna “Mamma beve, bimbo beve”, la campagna dell’Ulss contro i rischi dell’utilizzo di bevande alcoliche durante la gravidanza, campagna la cui edizione 2012 è stata presentata non più di cinque giorni fa e che utilizza come proprio logo un bicchiere di spritz praticamente uguale a quello della pubblicità sugli autobus.

Come scrive Treviso 2.0
“Non è un caso, quindi, che la Carta Europea sull’Alcool dedichi proprio alla pubblicità una delle proprie dieci strategie d’azione stabilendo, per le istituzioni aderenti l’impegno a “Attuare severe misure di controllo, tenendo conto dei limiti o dei divieti esistenti in alcuni Paesi sulla pubblicità, diretta e indiretta, di bevande alcoliche e assicurare che nessuna forma di pubblicità sia specificamente diretta ai giovani, ad esempio collegando alcool ed eventi sportivi”.

L’adesione alla “carta”, ovviamente, impegnerebbe il Comune a verificare che le società a controllo o partecipazione del Comune (come ACTT) non ospitino pubblicità che confligge con i principi della carta stessa.
Ci siamo appena liberati dell’OMBRALONGA, ma alcune ombre continuano ad allungarsi su questa amministrazione che non riesce del tutto ad affrancarsi dalla visione di un veneto dove un bicchiere di vino di troppo basta saperlo reggere bene, che il vino fa buon sangue etc…

Ragazzi in coma etilico dopo feste e sagre sono all’ordine del giorno e non è neppure rara la visione di ragazzi sulle mura trevigiane con in mano bottiglie di vodka bevute a garganella. Dobbiamo continuare a proteggere i nostri ragazzi e non invece abbassare la guardia.

Lamon Disma e Marina

treviso@famiglienumerose.org