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Carovita, appello ai sindaci dalle famiglie numerose

Carovita, appello ai sindaci dalle famiglie numerose

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L’associazione che tutela i nuclei con almeno quattro figli: «Vogliamo tariffe più basse per i consumi domestici e contributi per scuola, spostamenti e tempo libero»

Con una lettera a 50 Comuni si chiedono agevolazioni e sconti. Finora ha risposto solo Tavagnacco

L’associazione, che a Udine conta circa 70 nuclei famigliari (con almeno quattro figli tra naturali e adottivi), si sta muovendo da più parti per garantire forme di vita più dignitose; nei giorni scorsi ha inviato una lettera a molti primi cittadini della provincia per chiedere sconti, agevolazioni e servizi.
«Abbiamo scritto una lettera dettagliata a una cinquantina di sindaci – fanno sapere i referenti della sezione friulana di Famiglie numerose, Paolo e Lucia Grisan –, quelli dei comuni in cui risiedono i nostro soci; purtroppo uno solo finora ci ha risposto, ed è il primo cittadino di Tavagnacco, Mario Pezzetta, col quale abbiamo appuntamento in settimana». Da tutti gli altri, a quasi due settimane dall’invio della richiesta, silenzio. Ma le famiglie interessate non disperano.
«Di cosa c’è bisogno? Di tutto – sorride Lucia Grisan, sei figli naturali dai 23 ai 9 anni più l’ultima, Yen Yen, di origine cinese –. Noi ci troviamo purtroppo a fare i conti con le promesse disattese in fatto di Finanziaria. Prodi aveva assicurato misure speciali per le famiglie in difficoltà economiche, se n’era impegnato anche il ministro Bindi, ma non pare che il documento traduca in pratica questi impegni, a meno di stravolgimenti dell’ultima ora».
Così, gli interessati si sono rimboccati le maniche e hanno cercato risposte direttamente dai primi cittadini. «Vorremmo – spiegano i coordinatori – una politica tariffaria agevolata per i consumi domestici. Che si tenga conto cioè del numero di componenti che utilizzano l’acqua, il gas, l’energia elettrica».
Ancora, le richieste riguardano le rette di asili nido e scuole materne: «La richiesta è di abbattere del 50% queste rette a partire dal terzo figlio, e possibilmente l’esenzione a partire dal quarto». Servono contributi anche per gli spostamenti: «Chiediamo tessere-famiglia da utilizzare su treni, corriere e autobus – aggiunge Lucia Grisan –, sul modello di quanto previsto già nelle province di Brescia, Prato e Rimini, dove i ragazzi al di sotto dei 12 anni appartenenti a famiglie numerose non pagano il biglietto».
E a chi rivolge loro la domanda scontata «Chi ve l’ha fatto fare?», i rappresentanti delle famiglie numerose replicano ricordando il ruolo sociale, educativo e formativo che la famiglia svolge per la società.
Aggiungendo che «vedere la vita che cresce con tutti i nostri bambini è una cosa impagabile».
Messaggero Veneto, edizione di Udine