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AVEVA CRITICATO SINDACO E ASSESSORE, CONSIGLIERE NAZIONALE ANFN RINVIATO A GIUDIZIO

AVEVA CRITICATO SINDACO E ASSESSORE, CONSIGLIERE NAZIONALE ANFN RINVIATO A GIUDIZIO

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Come coordinatore provinciale di Verona per l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose, era intervenuto nel 2007 a difesa di una mamma in attesa del 5 figlio che si era sentita negare dagli amministratori di Minerbe (Vr) un parcheggio facilitato all’interno del cortile della scuola con una frase decisamente infelice a commento delle sue gravidanze ravvicinate:«Non è colpa mia se lei sforna un figlio all’anno».
Ora Giovanni “Joe” Avesani, avvocato, padre di 9 figli, coordinatore provinciale e membro del consiglio nazionale della nostra Associazione, dovrà essere sottoposto a giudizio per avere pronunciato la frase, riportata dal quotidiano “L’Arena:”Sono esterrefatto nel dover constatare la stupidità e la rozzezza con la quale alcuni amministratori affrontano le politiche famigliari “. Il GIP infatti ha interpretato la frase come un’offesa personale a sindaco e assessore e non una generica accusa contro le loro politiche.
“Io avevo definito “la stupidità e la rozzezza con cui alcuni amministratori affrontano le politiche famigliari”, afferma Giovanni Avesani: “ Il Giudice ha interpretato che avessi dato dello stupido e del rozzo al sindaco e all’assessore, mentre mi riferivo alla politica attuata, che era sì stupida e rozza. Ne hanno fatto una questione personale.”
Invano l’Avvocato Avesani aveva cercato di incontrare i due amministratori per chiarire e eventualmente scusarsi dei toni troppo accesi con cui aveva difeso la mamma numerosa. Per ritirare la querela le controparti avevano chiesto una somma esorbitante per il rimborso delle spese legali. “Ma io non ho un quattrino e quindi si va avanti”, spiega Avesani, che si troverà a processo nel prossimo autunno per essersi espresso in modo “offensivo e lesivo della reputazione” delle parti lese.
”La battaglia di Joe è la nostra battaglia” commenta Mario Sberna, Presidente dell’Associazione” Apriremo una sottoscrizione per aiutarlo a pagare le spese processuali e nel caso lo aiuteremo anche come ANFN per pagare quel che ci sarà da pagare: il centuplo quaggiù, garantito, prescrive anche un corredo di persecuzioni. Prendiamocele”. Prosegue Sberna:”Purtroppo, impegnarsi a difesa della famiglia e condurre battaglie per l’affermazione dei suoi diritti e prima ancora della sua dignità ha un prezzo a volte salato da pagare perché si rischia di proprio.

Così, il moto di indignazione di chi, da anni – Avesani è tra gli associati della prima ora dell’ANFN- difende la famiglia numerosa dall’ostilità culturale verso la vita e I bambini in cui viviamo, è diventato motivo di offesa per chi ha pronunciato una frase particolarmente sgradevole alle orecchie delle famiglie numerose. Segno, forse che non ci è più nemmeno permesso lamentarsi di chi si rivolge così alle nostre mamme? Eppure, la frase pronunciata verso quella mamma offende tutti noi che abbiamo scelto di aprirci alla vita perché crediamo nel valore e nell’altissima dignità della maternità e della famiglia.
Diteci la vostra: Scrivete a redazione@famiglienumerose.org
Intanto apriamo un sondaggio: chi deve sentirsi offeso in tutta questa faccenda? Gli amministratori di Minerbe, Joe Avesani o tutte le famiglie numerose?