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APE social, ipotesi del governo: sei mesi di contributi a figlio ai fini pensionistici per le mamme

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ANFN: PERCHÉ IL TETTO A QUATTRO FIGLI?

Uno dei cavalli di battaglia dell’Associazione nazionale famiglie numerose sembra far capolino nell’agenda politica: parliamo dell’ipotesi fatta dal Governo di attribuire alle donne beneficiarie dell’Ape social l’anticipo della pensione.
L’ipotesi del Governo è quella di accreditare 6 mesi di contributi per ogni figlio in presenza di particolari circostanze. Si tratta – scrivono i presidenti Anfn Giuseppe e Raffaella Butturini – «di una questione di equità e di pari opportunità che riteniamo ineludibile, a maggior ragione da quando i requisiti per il pensionamento sono stati uniformati e non ci sono più differenze tra uomini e donne. Tuttavia – osservano i presidenti – non possiamo tacere la delusione per due aspetti: il primo è che questo beneficio non è universale, ma è riservato a chi può godere dell’APE social: è evidente che sarebbe assolutamente ingiusto mettere in atto trattamenti diversi per le cittadine italiane. Ma è soprattutto laddove
si pone un tetto di 4 figli che si rischia di cadere nell’inaccettabile: anzitutto perchè si attribuisce lo stesso beneficio alle madri di 4 figli e a quelle che hanno messo al mondo e allevato 8, 9 o anche più figli, cioè quelle che hanno pagato di più – in termini umani, economici, sanitari.
Risibile il risparmio per lo Stato che deriverebbe dal limitare il beneficio alle madri di 4 figli. Quante sono le donne che hanno dato alla luce più di 4 figli e che hanno maturato il diritto
a pensione? Un numero davvero irrisorio. Vogliamo risparmiare proprio su quelle poche eroine? Invitiamo quindi il Governo a riflettere e a togliere questo tetto che rischia di apparire solo una misura punitiva proprio nei riguardi di chi ha dato di più ad un Paese gravementeammalato di denatalità».

Carlo Dionedi
vice-presidente