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Andrea e Marilia, le nostre storie di affido

Andrea e Marilia, le nostre storie di affido

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Andrea e Marilia rispondono a Maria e alle sue paure che precedono l’esperienza dell’affido con la loro testimonianza di vita vissuta e l’esperienza di tre affidi, consegnandoci le ragioni concrete e profonde di una scelta d’amore.
Grazie ad Andrea e Marilia e a tutti coloro che stanno rispondendo a Maria: le loro risposte fanno bene a tutti perchè ci parlano di una apertura alla vita che “sembra” esperienza di pochi eroi.
Tutte le risposte saranno contenute in un nuovo forum a cui vi invitiamo di non smettere di partecipare con le vostre idee, riflessioni e soprattutto le vostre meravigliose storie d’amore.

Ciao Maria mi chiamo Andrea e insieme a mia moglie Marilia abbiamo 5 figli.

Dal 2006 facciamo affido nel comune di Ferrara.

Abbiamo già concluso tre splendide esperienze con neonati che sono poi andati in adozione, e da pochi giorni siamo ripartiti con una nuova esperienza con un bimbo di 11 anni.

Questa volta l’esperienza è un po’ diversa in quanto abbiamo rapporti con uno dei genitori.

Ognuno di noi vive queste esperienze con sensibilità e motivazioni diverse, e a prescindere dalla storia dei genitori dei bimbi che ci sono stati affidati la priorità rimane il bisogno del bambino. Bisogno di sentirsi in famiglia.

E’ di questo, credo, che i bimbi hanno bisogno. Penso che chi dà questa disponibilità, lo fa perché per primo ha ricevuto la gratuità di una carezza, di un gesto di amore, di un conforto in un momento difficile.

Sentirsi voluti bene, semplicemente, anche all’interno della quotidiana confusione di una famiglia numerosa.

Vedrai, che presto i tuoi incubi diventeranno sogni. L’amore e la gratuità, il carburante che ha spinto la vostra famiglia a fare questo passo, sapranno dare quello che tanti bimbi aspettano, un po’ di serenità e amore.

Mi sento di dirti solo queste poche parole, invitandovi se avrete tempo ad incontrarci anche di persona (anche se non so dove abitate!), perché la vicinanza con le persone credo sia la risorsa più grande che tu potrai trovare affrontando questa nuova avventura.

Con affetto Andrea

Cara “Maria”,

sono Marilia, si proprio la moglie di Andrea. Di solito io e Andrea scriviamo sempre gli interventi a quattro mani. Questa volta quando Andrea mi ha chiesto di leggere il suo scritto ho pensato che era meglio lasciare spazio ai due vissuti diversi.

La nostra esperienza è iniziata in maniera molto simile alla vostra: ci hanno chiamato la prima settimana dopo l’”ammissione” ufficiale. Era una neonata non riconosciuta alla nascita. Il mio primo pensiero in quella occasione fu per la mamma naturale. Mi dispiaceva per lei. Mi dispiaceva per quello che si “perdeva”. Mi arrabbiavo verso chi probabilmente non le aveva consentito di sviluppare quell’attaccamento che ogni mamma ha per il suo cucciolo. Mi dispiaceva per la bimba che aveva dovuto subire quella separazione. La prima volta che l’ho tenuta in braccio e ho sentito il suo odore ho pensato che non sarebbe mai stato come con i miei bimbi… Ho ritenuto però che quella creatura aveva bisogno di molte più cure dei miei piccoli: per lenire il dolore di quella ferita dovuta alla separazione.

Dopo 45 giorni è andata in adozione ed io che sono nota per essere una “dura” ho pianto per ogni sciocchezza per 15 giorni. Ero felice per la piccola, ero felice per la nuova famiglia che si era formata, e i miei sentimenti si trasformavano in fiumi di lacrime… Anche i miei bimbi avevano pianto tanto e stringevo i denti per consolarli senza versare lacrime. Dopo qualche giorno le lacrime si sono trasformate in forza. Una nuova forza per tutta la nostra famiglia. Continuiamo a ricordarla, anche se per scelta dei genitori adottivi non l’abbiamo più vista ne sappiamo dove si trova, preghiamo per lei e siamo sicuri di aver dato il nostro piccolo contributo alla sua crescita serena.

Le esperienze successiva sono state ancora più intense perché durate 2 anni e si sono concluse con l’adozione. Due anni carichi di fatiche e di gioie. Due anni indimenticabili perché le energie spese si trasformavano in una immensa carica e voglia di fare e di dare. Spesso siamo stati “rimproverati” (anche da persone a noi molto vicine!) di fare “troppo” per quelle creature, di fare di più che per i nostri bimbi. Questa è stata forse la mia sofferenza più grande: essere quasi accusata di “trascurare” i miei piccoli. Il tempo mi ha dato ragione, sia i nostri bimbi che quelli che adesso sono dei nostri grandi amici sono sereni e felici.

L’affido è stato per me un prolungamento del “si” che ho “deciso” di dire dopo aver saputo di essere incinta di Miriam. Non l’avevo presa bene quella mia 4° gravidanza… dopo qualche giorno dal test qualcosa è cambiato in me, ho improvvisamente visto la mia vita in maniera diversa. Quell’apertura alla vita è diventata incontenibile e non rinuncerei per nulla al mondo a continuare a fare, come dicono i miei bimbi, ne la “mamma per sempre” ne la mamma per un po’”…

Un forte abbraccio

Marilia e Andrea Botti

e-mail: bottibotti@libero.it