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Ancora lo sterile dibattito su “famiglia/famiglie”?

Ancora lo sterile dibattito su “famiglia/famiglie”?

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Scivolone del Ministro Fornero, ieri, alla Giornata internazionale della Famiglia.

Eppure la Costituzione dedica alla famiglia tre articoli molto chiari (29-30-31), definendo cosa è la famiglia, intendendo l’unione familiare un valore, descrivendo diritti e doveri della famiglia e dei genitori.

Sostenere la famiglia non significa non considerare l’esistenza di altre forme di unione fra persone, persone indiscutibilmente portatrici di diritti e doveri individuali.

Ma si ha l’impressione che riaprire ogni volta gli sterili dibattiti su “famiglia e famiglie”, attendendo il riconoscimento delle varie forme di unione, sia un comodo alibi per ignorare milioni di famiglie che ogni giorno faticano, si impegnano, educano, lavorano.

La famiglia non è questione “cattolica”, così come le unioni di fatto una questione “non cattolica”. La famiglia non è di destra, così come le unioni di fatto non sono di sinistra, perché ci sono milioni di famiglie a sinistra, e unioni di fatto a destra!

Perché matrici culturali molto diverse scrissero articoli illuminati nella Costituzione? Forse perché l’approccio non era ideologico, ma riconosceva, in modo anche pragmatico, l’esistenza di quei milioni di famiglie quotidiane?

Leggete la lettera aperta del Forum delle Associazioni Familiari, qui sotto.

www.forumfamiglie.org/news.php?news=695

Invito anche a leggere l’editoriale illuminato di Aggiornamenti Sociali di maggio 2012 ( www.aggiornamentisociali.it ), che inizia con alcune semplici domande, impegnative.

“Quanti giovani convivono perché hanno fatto una scelta di libertà e quanti invece rinviano il matrimonio per ragioni economiche o di organizzazione del lavoro? Quante famiglie si fermano al primo figlio perché non ne vogliono altri o rinunciano al secondo o al terzo perché non hanno abbastanza risorse? Quante coppie, infine, si separano con una decisione libera e meditata e quante invece perché momenti duri, sofferenze e inquietudini personali le hanno colte impreparate, indifese, sole e senza sostegni e reti di protezione?
Non si possono eludere queste domande quando si ragiona di famiglia oggi. Sono il punto di partenza per chiedersi in che modo, salvaguardando lo spazio inviolabile delle scelte più intime e personali, la società italiana e più specificatamente la politica possano concretamente e realisticamente promuovere e sostenere la famiglia, e non tanto per trovare giustificazioni ai veri o presunti “bamboccioni” che restano con i genitori in età adulta o per indagare le ragioni del forte aumento dell’instabilità coniugale. Troppe famiglie sono poste nell’impossibilità di crescere e di assolvere le loro funzioni essenziali. E mai come oggi si avverte un assoluto bisogno della famiglia come centro di educazione civile, in particolare di fronte alle fatiche delle generazioni più giovani e alle difficoltà del vivere sociale.”

Un cordiale saluto

Davide Guarneri

Presidente nazionale AGe

www.age.it