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Anche i genitori di persone omosessuali il 20 giugno in piazza San...

Anche i genitori di persone omosessuali il 20 giugno in piazza San Giovanni

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L’associazione AGAPO si schiera a favore della manifestazione pro famiglia e spiega che le prime vittime del ddl Cirinnà sarebbero proprio gli stessi omosessuali

Roma, 15 Giugno 2015 (ZENIT.org)

Anche AGAPO, l’associazione Genitori e Amici di Persone Omosessuali, ha dichiarato la sua piena adesione alla manifestazione a difesa della famiglia e contro il ddl Cirinnà che si svolgerà il prossimo 20 giugno, in piazza San Giovanni in Laterano. La motivazione? “La proposta di legge, contrariamente a quanto appaia sui media, non fa il bene delle persone omosessuali”.

Come sottolinea infatti una nota del Comitato direttivo dell’associazione, “il messaggio che tale legge trasmette ai nostri figli con tendenza omosessuale verrebbe essere il seguente: “la relazione tra due uguali è uguale a quella tra due differenti, vale a dire che A + A = A + B’. Ciò non è vero e, ciò che non è vero, non può far il bene dei nostri figli”.

“Le persone omosessuali possono realizzare la felicità nella vita come tutti gli altri, purché sappiano guardare con realismo la propria condizione”, spiega AGAPO, rimarcano come il progetto Cirinnà renda ciò più difficile, “perché oscura il ruolo dell’alterità nelle relazioni affettive, rendendo l’uomo e la donna intercambiabili. Fa credere che l’alterità nell’amore non debba manifestarsi nel corpo – come se l’unione sponsale non fosse così fortemente corporea. Fa confondere amore e amicizia, mette a repentaglio quest’ultima non riconoscendola e non separandola dagli atti sessuali”.

La legge proposta, quindi, “rischia di aggravare la confusione nelle persone con tendenza omosessuale e di spingere molti dei nostri figli verso grandi illusioni-delusioni e – di conseguenza – verso comportamenti spesso autolesionisti, come dimostrano i dati socio-sanitari dei paesi che già hanno introdotto il matrimonio gay”.

Inoltre l’unione tra persone dello stesso sesso – evidenziano i membri del comitato – “rappresenta un nonsenso sul piano antropologico, una grave ingiustizia sul piano sociale (riservandogli un trattamento medesimo all’unione che fa nascere e crescere le generazioni successive)”. E “le prime vittime della legge sarebbero molte delle stesse persone omosessuali”.

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Consigliamo di leggere sul sito di AGAPO la lettera di una madre al presidente del Consiglio Matteo Renzi. Cliccare qui per il testo integrale